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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Gilda degli Insegnanti di Novara: Troppi gli alunni nomadi?

Non diciamo sciocchezze, solo il 42% dei bambini rom completa la scuola primaria, rispetto a una media europea del 97,5%. Se si tratta di un evidente problema sociale, certamente non è un atto di razzismo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NovaraToday

Troppi gli alunni nomadi? Non diciamo sciocchezze, solo il 42% dei bambini rom completa la scuola primaria, rispetto a una media europea del 97,5%. Per l’istruzione secondaria, la frequenza dei rom è stimata ad appena il 10% e la percentuale delle bambine e delle ragazze frequentanti diminuisce con il crescere degli ordini di scuola.

In merito alla notizia, rimbalzata su tutti i media, relativa al presunto rifiuto da parte delle famiglie di Landiona di far frequentare i propri figli accanto ai bambini di famiglie nomadi, come associazione professionale che rappresenta i docenti nel territorio vogliamo chiarire che, se si tratta di un evidente problema sociale, certamente non è un atto di razzismo.

Ci sembra davvero fuori luogo interessarsi della presunta eccessiva presenza di nomadi a scuola quando il problema dell’abbandono e della dispersione ha, in tutta Italia, proprio come a Landiona, ben altra, opposta, rilevanza.

L’Istituto Comprensivo Statale "Guido da Biandrate" raggruppa le scuole dell’infanzia, le scuole primarie e le scuole secondarie di primo grado di nove piccoli paesi , alcuni dei quali, come Landiona, sotto i 1.000 abitanti, situati alla periferia della città di Novara, al confine con Vercelli e Novara. Da sempre questo istituto fa i conti con il campanilismo dei sindaci che, faticano a collaborare tra loro per la scuola unendo le forze in mancanza di risorse economiche; affrontano i ripetuti tagli ai posti dei docenti e dei bidelli (che devono garantire apertura , chiusura, pulizia, assistenza per tutto l’orario di apertura) con la strenue difesa del proprio plesso dove è solo grazie al personale scolastico che, con risorse economiche ridotte all’osso e compensi grotteschi super tassati, si pone rimedio a tutte le difficoltà create dalla politica dei tagli alla scuola.

I maestri che la scuola primaria dell’Istituto ha a disposizione sono 41, compresi quelli di sostegno e di religione, per far funzionare 24 classi in 7 diversi comuni con 412 alunni iscritti, compresi i sinti/rom, ma anche i portatori di handicap, gli stranieri, gli alunni con bisogni educativi speciali. A Landiona è stata assegnata, per ragioni evidenti, una sola docente ed una seconda vi lavora per le restanti 6 ore.

Attualmente il Plesso di Landiona funziona con un normale orario a modulo: tutte le mattine e due rientri dalle 14 alle 16,30, oggi (mercoledì 11 settembre ndr) erano presenti in classe solo tre alunni. E’ evidente che tenere aperto un plesso di scuola primaria per 3 o 4 alunni è uno spreco di risorse ed anche un’ingiustizia nei confronti degli altri alunni che si vedono sottratti risorse didattiche e persino la possibilità di suddividere le molte pluriclassi dell’istituto.

Il Plesso di Sillavengo, dove funziona la scuola senza pluriclassi, dista poco più di 4 chilometri da Landiona, distanza che si percorre in 7 minuti, è ovvio che le famiglie preferiscano una scuola con orari più consoni a chi lavora e maggiori risorse di personale.
Capiamo la necessità di creare una notizia di forte impatto mediatico ma la verità è che non sono troppi gli alunni nomadi che frequentano Landiona, sono troppo pochi e per questo, invece di favorire la nascita di una scuola "di sinti" che peraltro frequentano pochissimo e a singhiozzo, le amministrazioni comunali avrebbero dovuto accordarsi per realizzare le premesse di una frequenza vera e non mortificante di tutti i bambini in obbligo di istruzione.

Il DLgs 76/05 definisce con chiarezza che i soggetti deputati al controllo dell’assolvimento degli obblighi, e tra questi la figura più importante è il Sindaco, il soggetto istituzionale deputato al controllo: è l’unica autorità che può sanzionare il tutore del minore, colui che deve consegnare la responsabilità dei minori residenti sul proprio territorio alla scuola o ai centri per l’impiego a seconda dell’età del minore.

E’ un dato di fatto che in Italia solo il 42% dei bambini rom completa la scuola primaria, rispetto a una media europea del 97,5%. Per l’istruzione secondaria, la frequenza dei rom è stimata ad appena il 10%. e la percentuale delle bambine e delle ragazze frequentanti diminuisce con il crescere degli ordini di scuola.

Un vero fallimento, segnale dell’inefficacia degli strumenti di integrazione e di scolarizzazione, in un Paese dove manca un quadro di dati sui minori in obbligo di istruzione e dei tantissimi che neanche sono iscritti a scuola. La sola insegnante assegnata, in situazione come questa, si sarebbe trovata nella difficile ed oggettiva condizione di dover procedere con il programma didattico ordinario con la maggior parte della classe e contemporaneamente impegnare i bambini rom in attività didattiche concomitanti allo scopo di recuperare con loro parti del programma già apprese dagli altri alunni. Questo, in assenza di risorse economiche della scuola (del resto raramente messe a disposizione dalle amministrazioni comunali succedutesi negli anni) avrebbe portato inevitabilmente ad un rallentamento della didattica e ad un’ emarginazione didattica dei bambini rom che già si percepiscono e vengono percepiti come diversi dagli altri: senza risorse finanziarie per una vera inclusione è infatti impossibile che venga garantito ai minori rom e non un percorso educativo efficace e completo.

La "fuga" delle famiglie di Landiona non ha fatto altro che rendere evidente agli occhi di tutti una situazione nota e simile in tutta Italia che fa notizia oggi e fino a ieri a nessuno è interessata, proprio come quando è il padrone a mordere il cane!
Auspichiamo che tutta questa notorietà porti i riflettori della stampa a verificare la situazione del nuovissimo plesso di Granozzo dove ancora funzionano pluriclassi e della vergognosa situazione di un nuovissimo, deserto e costoso plesso di Biandrate dove, da quest’anno, si sarebbero dovute insediare le nuove scuole e dove si potrebbe organizzare, con la buona volontà di tutti, un grande istituto scolastico a tempo pieno di eccellenza che dista 11 chilometri da Landiona (circa 8 minuti di strada).
 

Laura Razzano - Coordinatrice provinciale Gilda degli Insegnanti di Novara

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