Treni, in Piemonte calano i pendolari e aumenta il costo dei biglietti

Sono 35mila i viaggiatori al giorno in meno sui treni regionali in Piemonte. A rivelarlo è l'edizione 2015 di Pendolaria, l'indagine di Legambiente sul trasporto ferroviario pendolare in Italia.

Secondo l'associazione ambientalista, tra le cause di questa "emorraggia di pendolari" ci sono i tagli al servizio ferroviario (che in Piemonte hanno portato, dal 2010 ad oggi, alla cancellazione di 14 linee, -8,4%) e l'aumento del costo dei biglietti (che in Piemonte ha registrato un record negativo, con +47%). Tutto questo, a fronte di un servizio che non ha avuto alcun miglioramento.

Per Legambiente, l'avvicendamento tra Maurizio Lupi e Graziano Delrio al Ministero delle Infrastrutture ha portato alcuni cambiamenti positivi, ma "ora serve una riforma complessiva del Ministero in modo da chiudere per sempre la stagione delle grandi opere inutili e spostare attenzione e investimenti nelle aree urbane e in una visione integrata dei trasporti per ridurre le differenze nel Paese".

Secondo l'associazione ambientalista "la situazione che vivono i pendolari è, infatti, figlia di precise responsabilità politiche in questi anni da parte del Ministero delle Infrastrutture e delle Regioni. Il Ministero avrebbe le leve in mano per garantire un servizio dignitoso, intervenendo in particolare per rivedere le priorità di investimento infrastrutturali, per approvare un nuovo contratto di servizio per i collegamenti universali (Intercity) scaduto nel 2014, per controllare lo stato del servizio nelle Regioni e accompagnare il delicatissimo passaggio alle gare, in una fase di privatizzazione delle Ferrovie dello Stato. Le Regioni dal 2001 hanno la responsabilità per il servizio ferroviario regionale, ma hanno investito poco (anche qui il Piemonte è in fondo alla classifica con lo 0,04% della spesa rispetto al bilancio annuale, ndr) e, malgrado differenze negli investimenti, è evidente la diffusa necessità di un salto di qualità nelle politiche".