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Cronaca

Referendum sulla caccia in Piemonte: la delusione di Legambiente

Queste le parole del presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta Fabio Dovana: "Insieme al referendum cancellato un pezzo di democrazia. Non è questa la politica che vogliamo"

E' di qualche giorno fa, ormai, la notizia della definitiva cancellazione del referendum sulla caccia in Piemonte.

La Giunta regionale di Roberto Cota, lo ha annunciato dopo il parere favorevole sulla finanziaria che ha abrogato l'attuale legge che regolamente l'attività venatoria nella regione, arrivato dalla Commissione di Garanzia.

E da Legambiente, arriva senza farsi aspettare il commento, le cui parole si traducono in delusione e rammarico, per una "politica sempre più distante dai cittadini e dalla realtà".

"Non è questa la politica che vogliamo - ha commentato il presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta Fabio Dovana -. Nonostante sia sotto gli occhi di tutti il parere dei piemontesi sulla caccia e il numero e l'età di chi pratica questo poco condivisibile hobby, la Regione Piemonte è riuscita nel suo intento di affossare una consultazione popolare legittimata da oltre 60mila firme raccolte, e riconosciuta definitivamente dalla Corte d'Appello di Torino e dal Tar Piemonte dopo 25 anni e ben 9 gradi di giudizio. Un nuovo escamotage formale che cancella il referendum e un pezzo di democrazia nella nostra regione, ma non cancella la voglia dei piemontesi di esprimersi su questo tema. Ci aspettiamo che la grande indignazione provata da molti di noi a fronte di questa notizia non cada con il referendum, ma che prosegua e si alimenti... la politica non potrà ignorare i cittadini e le loro richieste per sempre. Per questo Legambiente farà sentire la propria voce il 3 giugno in piazza a Torino alla manifestazione nazionale indetta dal Comitato promotore del referendum".

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