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Cronaca

Case popolari: continua la lotta del Comune a chi non paga

Negli ultimi sei mesi sono state notificate 259 ordinanze di decadenza. Tutte indirizzate a morosi colpevoli, cioè a locatari che hanno le possibilità per pagare il canone ma che hanno scelto di non farlo

Continua la lotta del Comune di Novara contro gli inquilini morosi delle case popolari.

Una lotta cominciata già nel settembre dello scorso anno, quando l'amministrazione comunale ha eseguito i primi tre sgomberi della storia della città gaudenziana e inviato oltre 300 ordinanze di decadenza ad altrettante famiglie, colpevoli di occupare un alloggio popolare senza pagarne il canone o di non aver mai presentato la documentazione necessaria richiesta per avere diritto alla casa popolare.

Nei primi sei mesi di quest'anno, sono stati controllati 460 nuclei famigliari e notificate 259 ordinanza di decadenza. Tutte indirizzate a morosi colpevoli, cioè a locatari che hanno le possibilità per pagare il canone di locazione (che si aggira intorno ai 140/150 euro al mese) ma che hanno scelto di non farlo. E non si tratta di arretrati di pochi mesi, ma di canoni che non vengono pagati da anni, in alcuni casi addirittura dall'ingresso nell'alloggio popolare. Così, il debito complessivo del Comune nei confronti degli inquilini morosi sale ad oltre 2 milioni di euro.

Su 259, soltanto 122 famiglie hanno risposto all'ordinanza e provveduto a firmare un piano di rientro con cui rateizzare il debito maturato con il Comune e l'Atc. Altre 21 hanno avviato la procedura di regolarizzazione dei documenti, con cui dimostrare (nel caso) l'impossibilità di provvedere al pagamento del canone di locazione. Tutti gli altri non hanno mai risposto alla richiesta del Comune: per questi 116 nuclei famigliari, qualora non decidano di regolarizzare la propria situazione, si aprirà la procedura di sfratto esecutivo. Il primo dei quali potrebbe arrivare già a settembre. Per le persone che hanno ricevuto le notifiche di decadenza, infatti, e non hanno dato risposta alcuna, il Comune è obbligato a pagare i debiti all'ente gestore (Atc).

"Questo è sicuramente già un risultato - ha commentato Sara Paladini, assessore alle Politiche abitative del Comune - abbiamo ristabilito un contatto positivo tra l'amministrazione e gli inquilini degli alloggi popolari. Ad oggi, siamo riusciti ad incassare già 36mila euro, per quanto riguarda i debiti sulle case comunali. Chi non ha ancora avviato le procedure di regolarizzazione della propria posizione ha tempo fino all'ultimo giorno utile per farlo: non vogliamo sfrattare nessuno, ma nemmeno permettere che chi può pagare non paghi e gravi sulle casse comunali".

Il Comune, assicurano da Palazzo Cabrino, continuerà comunque a coprire la morosità incolpevole, andando incontro a chi non ha più la possibilità di pagare. Proprio per questa "voce" sono stati messi a bilancio 800mila euro.

"Ma stiamo cercando - ha sottolineato Paladini - di ristabilire l'ordine e il rispetto, per eliminare una volte per tutto la consuetudine per cui siccome non paga nessuno non pago nemmeno io. E' bene ricordare, infatti, che i soldi introitati dal canone vengono spesi per la manutenzione degli alloggi e per l'edilizia popolare. E' quindi ovvio che se non si paga si fa un danno a se stessi e a coloro che si trovano in una situazione di emergenza abitativa. Ci sono persone, che pur potendo, hanno versato soltanto la cauzione e la prima mensilità e poi non hanno più pagato nulla. Tutto questo non può più andare avanti: è giusto che le case vadano a chi ne ha davvero bisogno e a chi rispetta le regole".

Per coloro che hanno ricevuto l'ordinanza di decadenza e non regolarizzeranno la propria posizione sarà quindi avviata la procedura di sfratto, in modo da poter liberare gli alloggi per quelle famiglie che si trovano in una situazione di emergenza abitativa.

E il Comune prosegue la battaglia anche contro l'abusivismo: "Chi occupa abusivamente una casa - ha precisato l'assessore Paladini - perde tutti i titoli per partecipare ai bandi di assegnazione o per essere ospitato nei centri di accoglienza, come il Villaggio Tav. Queste persone non si aspettino di essere aiutate: il Comune non ha nessuna intenzione di regolarizzare situazioni di abusivismo". Anzi, per combattere il fenomeno dell'occupazione abusiva, da gennaio è stato istituito un nucleo specifico della polizia locale, che è costantemente al lavoro e dall'inizio dell'anno ha già effettuato oltre 20 interventi.

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