rotate-mobile
Cronaca Fontaneto d'Agogna

Il castello di Fontaneto d'Agogna

Continua il viaggio tra i castelli novaresi. Oggi scopriamo uno dei più antichi

Il diploma regio di Berengario I del 14 agosto 908 è ad oggi la prima fonte ad attestare il Cenobio benedettino di San Sebastiano, costruito dal conte Gariardo, nel “castrum” di Fontaneto. Le pietre che si rintracciano nell’area castellana odierna sono preziose testimonianze della storia passata.

Materiali romani e frammenti di arredi liturgici del IX secolo, inconsueti nel territorio novarese, se da un lato inducono a formulare ipotesi di ricerca sulle loro origini, dall’altro confermano la centralità culturale dell’antica sede benedettina e comitale nel Medioevo, in contatto con gli ambienti più colti.

Da approfonditi studi veniamo a conoscenza che Fontaneto viene già citata in un diploma del 945, quando “Gariardo è detto comite de castro Fontaneto”, e poi ancora in due patti agrari del 1172 e del 1222, rispettivamente come “comunità di Fontaneto” e come “borgo di Fontaneto” (prof. Ivana Teruggi).

Sicuramente la località nel Medioevo era di primaria importanza, se si pensa anche al fatto che presso l’abbazia, nel 1057, l’arcivescovo di Milano indisse l’importante “Sinodo di Fontaneto”, durante il quale i vescovi presenti decisero di combattere il movimento della Pataria, capeggiata da Arialdo e Landolfo. Varie furono le vicende politico-religiose che si succedettero nel corso dei secoli nel borgo. Nel 1456 Filippo Maria Visconti costruisce un importante castello di rigore sforzesco, sui resti di precedenti edifici, dove ancora oggi se ne vedono le ampie tracce: su tutte, la “lobbia”, sostenuta da mensoloni in serizzo, e il fregio in cotto con una teoria di stemmi affrescati nel primo decennio del Cinquecento.

Il 13 giugno del 1639 Fontaneto è al centro di un assedio franco-spagnolo: una giornata di combattimento ha portato alla distruzione di tutte le case del paese, del campanile della parrocchiale e anche il castello subisce gravi danni strutturali alle torri angolari: Nel giro di pochi anni, verso la fine del Seicento, il castello non esisteva più: si parlava solo di palazzi e case nobiliari. I Visconti rimasero a Fontaneto per tutto il Settecento; in seguito, l’area incastellata fu divisa in varie proprietà e ancor oggi è dimora di privati.

Fonte: turismonovara

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il castello di Fontaneto d'Agogna

NovaraToday è in caricamento