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Cronaca Miasino

Il Castello di Miasino restituito ufficialmente alla Regione Piemonte

Venerdì la cerimonia ufficiale. E la Regione sta studiando un progetto per la destinazione dell'edificio e del parco, che sarà turistico-culturale. L'obiettivo è aprire il castello ai cittadini entro l'estate del 2017

"Qui dove c'era la mafia, questo bene, che è stato sottratto in maniera legale, torna ad essere un bene della comunità". E' questo il commento di Rosy Bindi, presidente della Commissione antimafia, espresso durante la cerimonia di venerdì in cui l'Agenzia nazionale dei beni confiscati ha consegnato ufficialmente il Castello di Miasino alla Regione Piemonte.

La cerimonia si è svolta nella sede del castello, anche conosciuto come Villa Solaroli, sulla collina che si affaccia sul lago d'Orta, tra i comuni di Miasino e Ameno. Presenti oltre a Rosy Bindi, Umberto Postiglione, direttore dell'Agenzia nazionale dei beni confiscati, Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia, Aldo Reschigna, vice presidente della Regione, e Antonella Parigi, assessore regionale alla Cultura e Turismo. Grande partecipazione anche da parte degli enti locali insieme ai rappresentanti della Commissione antimafia del Consiglio regionale del Piemonte.

Il vice presidente delle Regione ha annunciato che "gli assessorati al Patrimonio ed alla Cultura stanno studiando un progetto per la destinazione dell'edificio e del parco, che sarà turistico-culturale. Entro la fine dell'estate contiamo di lanciare il bando per la gestione del bene. L'obiettivo è aprire ai cittadini entro l'estate del 2017". 

Nel corso della cerimonia è intervenuto anche il consigliere regionale novarese Domenico Rossi, che ha parlato del percorso compiuto a Palazzo Lascaris negli ultimi due anni che ha portato alla restituzione del bene alla Regione e alla collettività.

L'ex tenuta del boss della camorra Pasquale Galasso era stata confiscata nel 2009, ma sgomberata definitivamente nel febbraio dello scorso anno. Nei prossimi mesi sarà ultimato il progetto per la messa in sicurezza dell'edificio e del parco annesso, con un impegno di circa un milione di euro in gran parte a carico della Regione e per il resto di chi gestirà il bene.

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