rotate-mobile
Cronaca Ghemme

Cercatore di castagne ucciso, arriva il Ris di Parma per i rilievi

Sopralluogo nel bosco tra Ghemme e Cavaglio per ricostruire la dinamica della tragedia

Non si danno tregua gli investigatori per capire chi abbia sparato il colpo che ha ucciso Gian Carlo Baragioli, il cercatore di castagne morto domenica 8 ottobre nei boschi tra Ghemme e Cavaglio. Sul posto è arrivata anche una squadra di tecnici del Ris di Parma che ha ricostruito la scena del delitto, per cercare di capire da dove sia partito lo sparo e chi sia il responsabile. 

Il colpo mortale

Baragioli, 59 anni, di Vicolungo, stava cercando castagne nei boschi insieme alla moglie quando, improvvisamente, è stato raggiunto da un colpo. La donna, disperata, ha urlato e chiesto aiuto: il personale del 118 giunto sul posto però non ha potuto fare altro che constatare il decesso dell'uomo. 

Le indagini

I militari hanno interrogato più volte i cacciatori presenti nella zona, dieci persone divise in due squadre che stavano partecipando a una battuta al cinghiale. Tutti negano di aver sparato e raccontano di aver sentito il colpo e l'urlo della moglie dell'uomo ferito. Accorsi sul posto hanno chiamato loro i soccorsi. I cacciatori hanno poi riferito che c'erano almeno altre due persone e che dopo l'arrivo dei Carabinieri sono scomparse. 

Le analisi scientifiche

Intanto sul posto è giunta una squadra del Ris di Parma, che ha effettuato una ricostruzione di quel tragico pomeriggio con la moglie di Baragioli. Il colpo che ha ucciso il 59enne di Vicolungo deve essere partito da un centinaio di metri di distanza: i carabinieri stanno visionando tutte le telecamere della zona per capire se altre persone siano riuscite ad allontanarsi nonostante i posti di blocco, anche se le indagini sembrano ormai orientate verso i dieci cacciatori impegnati nella battuta al cinghiale. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cercatore di castagne ucciso, arriva il Ris di Parma per i rilievi

NovaraToday è in caricamento