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Cronaca

Sebastiano Vassalli, l'Internazionale e il Padre Nostro

Lo scrittore ha raccontato che cosa avrebbe voluto per il "dopo" in un libro-intervista alcuni anni fa

Inizierà tra pochi minuti, al Broletto, la cerimonia funebre di Sebastiano Vassalli. Oggi, per tutto il giorno, decine e decine di persone si sono recate alla camera ardente, nel palazzo della Biblioteca Civica Negroni, per rendere omaggio allo scrittore leggendo brani tratti dal suo celeberrimo romanzo "La Chimera". Amici, colleghi, conoscenti, ex studenti, autorità o anche solo amanti della letteratura si sono susseguiti al leggìo per rendere omaggio ad uno dei maggiori scrittori italiani.

Sebastiano Vassalli, in un libro-intervista realizzato con Giovanni Tesio nel 2010, edito da Interlinea, ha spiegato cosa avrebbe voluto per la sua cerimonia funebre.

"Niente di troppo impegnativo o di troppo importante. Soltanto qualche raccomandazione per il "dopo". Quando ci si sarà accertati ben bene che io sia morto (non facciamo scherzi!), voglio essere bruciato. Restare lì a marcire cosa serve? E voglio un funerale civile e laico, senza preti e senza discorsi. Da morto non mi importerà più di niente, ma ora che sono ancora in vita mi piacerebbe che si facessero due cose. La prima è che si suoni l'Internazionale. Non pretendo una banda: mi basta una fisarmonica. La seconda è che qualcuno tra i presenti (non un prete!) reciti ad alta voce il Padre Nostro come è scritto nel Vangelo di Matteo (6, 9).

Anche se non credo nella religione del lavoro e meno ancora nella religione dei preti, queste sono le coordinate della mia vita. Io sono vissuto lì, nel punto dove si intersecano i due sogni che accompagnano e guidano, da sempre, le vicende umane. Il sogno di giustizia rappresentato dall'Internazionale. Il sogno d'amore rappresentato dal dialogo con il padre. (Con un padre). Senza quei due sogni, secondo ciò che ne ne scrive Gòngora, l'uomo è "terra, polvere, fumo, ombra, nulla". Con quei due sogni è un nulla che ha sognato. Io sono un nulla che ha sognato molto: un nulla pieno di storie..."

Da "Un nulla pieno di storie. Ricordi e considerazioni di un viaggiatore nel tempo", di Sebastiano Vassalli e Giovanni Tesio, Ed. Interlinea, 2010 Novara

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