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Cronaca

Cinghiali radioattivi, Arpa: la causa non sono ex siti di Trino e Saluggia

A rivelarlo, le indagini condotte dall'Agenzia regionale per la protezione ambientale, secondo cui il Cs137 è un isotopo radioattivo ancora presente in ambiente a seguito del rilascio durante l'evento di Chernobyl

La concentrazione di Cesio 137 rinvenuta in alcuni esemplari di cinghiali della Valsesia sarebbe da attribuire all'incidente nucleare del 1986 a Cernobyl.

E' quanto ha comunicato Arpa Piemonte, che nelle prossime ore effettuerà uno specifico monitoraggio radiologico dell'area della Valsesia, per approfondire le problematiche di contaminazione radioattiva dei cinghiali.

"Dalle indagini che Arpa Piemonte svolge nell'ambito delle reti di monitoraggio radiologico regionale - fanno sapere in una nota stampa dall'Agenzia regionale per la protezione ambientale piemontese - risulta che il Cs137 è un isotopo radioattivo ancora presente in ambiente a seguito del rilascio durante l’evento di Chernobyl e che tale isotopo, pur essendo presente in tracce, può concentrarsi in alcune specie vegetali e animali, quali funghi e selvaggina. I risultati dei monitoraggi, ad oggi (venerdì 8 marzo, ndr), effettuati da Arpa Piemonte indicano anche che tale contaminazione ambientale non è attribuibile alla presenza dei siti nucleari dismessi di Trino e Saluggia".

"Il rilevamento di livelli elevati di radioattività in campioni di carne di cinghiale in Valsesia - aggiungono dall'Arpa - è dovuto alla presenza del Cesio 137 ricaduto in quantità considerevole al suolo all’epoca dell’incidente di Chernobyl. Il Cesio, infatti, è scarsamente mobile e permane negli strati superficiali del suolo (10-20 cm) per vari decenni. Altre fonti di contaminazione diverse da Chernobyl sono da escludere dal momento che il costante monitoraggio dell’aria effettuato in continuo da Arpa Piemonte non ha mostrato eventi anomali negli ultimi anni. Gli animali selvatici, che si cibano al suolo, sono dunque particolarmente soggetti all’ingestione di Cesio. Una situazione analoga avviene anche per i funghi e altri frutti spontanei del sottobosco. Tutti gli altri alimenti che compongono la dieta tipo della popolazione, che sono monitorati dall’Agenzia mediante un programma di campionamento annuale coordinato da Ispra, hanno fornito sempre valori ampiamente al di sotto dei limiti".

Nel corso dell’incontro che si è tenuto stamattina, venerdì 8 marzo, presso l’Izs di Torino, Arpa Piemonte si è impegnata a effettuare una campagna di approfondimento radiometrico di natura ambientale dell’area, con particolare riferimento ai suoli ed ai vegetali. Sono inoltre in corso approfondimenti tecnico scientifici sulle tematiche relative alla valutazione della dose alla popolazione potenzialmente trasferibile dalla contaminazione radioattiva rilevata.
 

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