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Debito pubblico: più alto nei Comuni del Nord, ma Novara resiste

I dati arrivano da uno studio della Cgia di Mestre, che ha analizzato l'indebitamento dei Comuni capoluogo di provincia italiani tra il 2008 e il 2010. La colpa sarebbe anche della progressiva diminuizione dei trasferimenti dallo Stato centrale

Nella classifica dei capoluoghi di provincia indeditati, Novara si salva e si posiziona al centro della graduatoria.

I dati sono stati diffusi da uno studio della Cgia di Mestre, che ha analizzato l’indebitamento dei Comuni capoluogo di provincia italiani. Secondo l'elenco stilato, la città gaudenziana si è classificata 55esima, preceduta da Parma e Oristano e seguita da Lecco e Macerata, con un debito pro capite pari a 906 euro. I dati si riferiscono al 2010, il periodo analizzato è quello del biennio 2008-2010.

Secondo l'indagine della Cgia di Mestre, tra il del 2008 e il 2010 il debito dei Comuni italiani è aumentato del +1,5%, raggiungendo una quota  complessiva di 21,6 miliardi di euro. A guidare la classifica è Torino, seguito da Milano e Carrara. I meno indebitati, invece, sono Enna, Brescia e Caltanissetta.

"Con questa analisi - ha commentato il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi - non vogliamo dare nessun giudizio di merito sull’operato dei sindaci. Nel caso di Torino, ad esempio, ricordiamo che buona parte del debito che grava sull’amministrazione comunale è riconducibile agli  investimenti sostenuti dalla città per realizzare le Olimpiadi invernali del 2006. Tuttavia, va sottolineato che non sempre i bilanci riescono a fotografare con precisione la situazione di indebitamento dei Comuni. Infatti, non sono poche le amministrazioni di tutte le appartenenze politiche che da tempo hanno deciso di trasferire fuori bilancio alcune società, scaricando su quest’ultime situazioni debitorie che altrimenti sarebbero computate sul bilancio comunale".

Secondo quanto emerge dall'analisi, però, gran parte della colpa dell'indebitamento dei Comuni può essere ricondotta alla progressiva diminuizione dei traferimenti dallo Stato centrale, avvenuta negli ultimi 15 anni, che solo in parte sono stati compensati dalle compartecipazioni ai tributi erariali.

"Nel frattempo, però - ha aggiunto Bortolussi - sono aumentate le funzioni e le competenze in capo ai sindaci, con il risultato che questi ultimi hanno dovuto, per mantenere la qualità e la quantità di questi servizi offerti ai cittadini, o indebitarsi o aumentare le tasse e le tariffe locali".

Tra il 2008 ed il 2010 sono i Comuni del Nord ad aver visto aumentare in misura maggiore il livello di indebitamento: +7,2%. Se al Sud, invece, la contrazione è stata del - 3,9%, al Centro la riduzione del debito è stata addirittura del -11,5%.

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