Discarica di Barengo, il Comitato No Amianto scrive al sindaco
In una lettera aperta, gli esponenti del comitato invitano il primo cittadino ad assumere "una netta ed inequivocabile posizione contraria al piano di sopralzo della discarica proposto dall'Ato"
Il Comitato No Amianto Barengo interviene ancora una volta contro il sopralzo della discarica con una lettera aperta inviata al primo cittadino Fabio Maggeni. Al sindaco gli esponenti del comitato chiedono di assumere "una netta ed inequivocabile posizione contraria al piano di sopralzo della discaria proposto dall'Ato".
"Quella che sino a qualche mese fa sembrava essere solo una delle ipotesi al vaglio dall’Ato e della Provincia per la futura gestione dello smaltimento rifiuti in provincia di Novara - scrivono gli esponenti del comitato al sindaco Maggeni - dopo la presentazione in Commissione Ambiente del Comune di Novara lo scorso 28 ottobre 2015, il sopralzo della discarica di Barengo è di fatto divenuta la proposta dell’Ato per far fronte all’emergenza che la mancata programmazione, a più riprese invocata da questo comitato negli ultimi due anni e mezzo, ha determinato. Quello che si profila all’orizzonte sarebbe quindi il terzo ampliamento delle volumetrie negli ultimi sette anni, il secondo nel suo mandato, dopo il sopralzo del 2008 e l’ampliamento del 2010".
"In situazione speculare - si legge ancora nella lettera - il suo collega di Cavaglià, Giancarlo Borsoi, da tempo esprime sulla stampa la propria netta contrarietà, ora anche 'istituzionalizzata' con apposita delibera assunta dall’intera amministrazione, la propria contrarietà a nuove discariche sul proprio territorio. Perché dunque non adottare anche a Barengo una delibera di Consiglio contraria a questo ennesimo ampliamento da portare all’interno dell’assemblea dei sindaci dell’Ato? E perché non indire un referendum anche nel Comune di Barengo da lei amministrato? Certamente su questi temi troverebbe l’unanime consenso del Consiglio comunale, esprimendo così un elevato momento di partecipazione e democrazia. Condividerà con noi che il Comune che è stato chiamato ad amministrare e tutelare abbia già abbondantemente dato negli ultimi 25 anni e che sia giunto il momento di iniziare a pretendere quei ripristini ambientali sempre prescritti negli atti di autorizzazione, ma mai attuati".
