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Cronaca

Condannato a morte il ricercatore iraniano che aveva lavorato a Novara

Ahmadreza Djalali, medico ricercatore di 46 anni, era stato arrestato nell'aprile dello scorso anno perchè accusato di essere una spia

Ahmadreza Djalali, il medico iraniano che aveva lavorato come ricercatore a Novara, è stato condannato a morte. Il processo, iniziato a fine agosto, si è concluso sabato con la lettura della sentenza all'avvocato.

L'uomo, per quattro anni ricercatore ricercatore capo del Crimedim, il Centro di ricerca in medicina di emergenza e delle catastrofi dell'Università del Piemonte Orientale, era stato arrestato nell'aprile del 2016 a Teheran con l'accusa di spionaggio. 

"La notizia della condanna di Ahmad è stata comunicata ieri dalla moglie e confermata ufficialmente dalla Farnesina - ha commentato la senatrice Elena Ferrara, tra le prime a mobilitarsi nei mesi scorsi a favore del ricercatore - la motivazione della sentenza capitale parla di 'contatti con Israele'. E’ certamente un duro colpo per tutti coloro che si sono mobilitati in questi mesi, ma non intendiamo arrenderci. Con i colleghi senatori Luigi Manconi ed Elena Cattaneo presenteremo in giornata un’interrogazione urgente al Ministro degli esteri Alfano e rilanceremo le iniziative, unitamente alla rete dei ricercatori colleghi di Ahmad e a tutti coloro che in questi mesi hanno portato il loro contributo, con il sostegno concreto della Svezia che ha già preannunciato un suo deciso intervento". 

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