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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Coronavirus, in Piemonte scendono da tre a uno i casi positivi

Dopo esami più approfonditi, i due casi di Cumiana sono risultati negativi. Per il Presidente della Regione ci sono le condizioni per chiedere al Governo un graduale ritorno alla normalità

Scendono da tre a uno i casi positivi al "coronavirus Covid-19" in Piemonte. Lo ha dichiarato l'assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi durante la conferenza stampa di oggi, mercoledì 26 febbraio, a Torino.

"La novità di questa giornata - ha detto Icardi - è che i casi di Cumiana dopo esami più approfonditi dell'Istituto Superiore di Sanità sono risultati negativi".

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Resta positivo il caso dell'Amedeo di Savoia che al momento è l'unico in Piemonte. Appena l'Istituto Superiore di Sanità darà conferma in modo ufficiale degli esiti negativi verranno rimosse tutte le misure sanitarie applicate a chi ha avuto contatto con queste persone. Per quanto riguarda i due casi di Cumiana dalla Regione Piemonte specificano che non si tratta di due falsi positivi, ma di persone che non hanno mai contratto il virus in quanto da esami approfonditi sono risultati negativi.

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La conferma è poi arrivata anche da un comunicato ufficiale della Regione: "I risultati definitivi dell’Istituto superiore di sanità sui tre casi di positività individuati in Piemonte dall’inizio dell’emergenza hanno confermato la positività solo per il caso del paziente torinese, ricoverato presso l’Amedeo di Savoia, mentre sono stati dichiarati negativi i due coniugi di Cumiana. Il professore Francesco De Rosa, primario della Struttura complessa di Malattie infettive della Città della salute e dell’ospedale di Asti, ha spiegato che il risultato fa parte di una procedura complessa che vede il laboratorio di alto biocontenimento dell’Istituto Superiore di Sanità come l’unico in grado a livello nazionale di dare la definitiva conferma delle analisi".

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"L’ottima notizia del risultato negativo pervenuto sui due casi di Cumiana - hanno inoltre comunicato da Palazzo Lascaris - è stato accolto con grande favore dal presidente della Regione che, alla luce dell’esistenza al momento in Piemonte di un solo caso di contagio collegato al ceppo lombardo, ritiene ci siano finalmente le condizioni per chiedere al Governo un graduale ritorno alla normalità. Le misure attualmente in vigore, per l’ordinanza regionale adottata il 23 febbraio erano già meno restrittive rispetto a quelle previste da altre Regioni come la Lombardia, proprio alla luce della situazione piemontese decisamente più contenuta e circoscritta. L’ordinanza attuale scadrà sabato 29 febbraio e, visto il nuovo quadro sanitario, al fine di confrontarsi sull’opportunità di sospendere o rimodulare le misure per il contenimento del coronavirus in Piemonte, il presidente della Regione ha convocato domani (giovedì 27 febbraio) alle 18 in Presidenza i presidenti delle Province, i sindaci dei Comuni capoluogo e tutti i prefetti del territorio".

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Infine, sottolineano dall'ente, "resta da decidere, insieme alla Regione Liguria, ai prefetti di Asti e Torino e al Dipartimento nazionale della Protezione civile, il modo migliore per trattare il caso dei 36 cittadini astigiani ospitati in un albergo di Alassio, dove sono stati rilevati casi positivi al 'coronavirus Covid-19'. Quattro di loro sono stati ricoverati in un ospedale ligure, perché positivi al test. Per gli altri 32, domani mattina (giovedì 27 febbraio, ndr) in Prefettura a Torino si discuterà il piano per consentire loro di trascorrere la quarantena in Piemonte".


 

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