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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

No al corso di nuoto per migranti, il capogruppo della Lega: "Era discriminazione verso gli italiani"

Revoca del permesso per il corso per i richiedenti asilo

Un corso di nuoto per migranti scatena le polemiche, tanto da portare il capogruppo della Lega in consiglio comunale Matteo Marnati a dire che "era discriminazione nei confronti degli italiani". L'inziativa, subito sospesa, ha portato però ad un clamore sui social inaspettato.

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Il corso

In provincia di Novara negli ultimi anni ci sono stati diversi casi di migranti annegati in laghi e canali. Per cercare di evitare altri incidenti la cooperativa sociale Pollicino ha deciso di organizzare un corso di nuoto per i richiedenti asilo che vivono nel novarese, dove spesso d'estate ci si reca a fare un tuffo nel Ticino o nei laghi. Così era partito il progetto al centro sportivo del Terdoppio: il primo corso di nuoto “Swimming for Africa” era stato avviato giovedì 15 e sarebbe dovuto durare 10 lezioni. Venerdì mattina però all'arrivo in piscina i ragazzi della cooperativa si sono visti negare il permesso di entrare. 

La spiegazione ufficiale

"Alle 8.30 di venerdì l'assessore allo sport Federico Perugini si è presentato al centro sportivo con i documenti che spiegavano che il corso non si sarebbe potuto svolgere", spiega il referente per Novara della cooperativa Pollicino, Massimo Barini. "É una questione di rispetto delle regole - chiarisce l'assessore Perugini -. Purtroppo è stato un errore degli uffici, di cui ci siamo accorti solo quando il corso è partito e la notizia è uscita sui giornali. Tutti i corsi in corso sono stati affidati con regolare bando alla Scuola di nuoto, come è stato stabilito dal consiglio comunale, in esclusiva. Nessun'altra associazione può tenere un corso di nuoto: tutte le società sportive che si allenano alla piscina comunale fanno agonismo, non corsi di nuoto. La richiesta di affitto delle corsie e l'effettuazione di un corso non risponde al criterio di esclusività, peraltro stabilita con un percorso partito dalla scorsa amministrazione". "Non c'è assolutamente nessuna ragione politica o discriminazione - conclude Perugini -, è solo ed esclusivamente una questione di rispetto delle regole, che valgono sempre e comunque per tutti.  Peraltro i prezzi dell'affitto delle corsi alla piscina del Terdoppio sono tra i più bassi d'Italia". 

Le polemiche

A sollevare però le polemiche non sarebbe stato solo la revoca del permesso, ma i commenti alla vicenda, in particolare quella del capogruppo della Lega in consiglio comunale Matteo Marnati. "Subito revocata! Questa era discriminazione verso gli italiani!", si legge nella sua pagina Facebook. E fioccano i commenti. "Ma quanti novaresi non sanno nuotare e sono annegati? Ma nessuno ha mai pensato di fargli fare dei corsi di nuoto gratis" oppure "É assurdo e i bambini devono pagare" si legge tra i commenti al post. In realtà, come ci viene confermato dallo staff della piscina del centro sportivo Terdoppio e dalla cooperativa, le corsie erano pagate. "Noi abbiamo affittato le corsie, pagandole per altro a prezzo pieno senza le agevolazioni che hanno molte società sportive, anche se spesso non sono in regola con i pagamenti", ribadisce Barini.

"Un immigrato deve avere altre priorità nella vita"

Dopo il primo post su Facebook Marnati ha rincarato la dose, dicendo che "Un immigrato dovrebbe avere altre priorità nella vita. Siamo curiosi di conoscere come questa cooperativa riesca ad avere i soldi per organizzare queste cose! Sono forse soldi pubblici?". "Sono soldi che abbiamo a disposizione come cooperativa per attività ludiche e sportive - chiarisce Barini - Ci impegnamo molto in progetti per coinvolgere questi ragazzi, che hanno accolto molto positivamente il corso di nuoto. Ribadisco che pagavamo l'affitto delle corsie, non avevamo sconti o agevolazioni".

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"Meglio privato che pubblico"

"Proveremo ancora, ma sembra proprio che ormai il Comune troverà qualunque scusa per non farcelo fare - conclude deluso Barini -. Lunedì abbiamo un nuovo incontro, ma non so se riusciremo a risolvere la questione. Ho già preso contatti con alcuni centri sportivi privati, che si sono detti disponibili. É incredibile che ci si debba rivolegere ai privati, quando avremmo portato un introito ad un centro sportivo pubblico, peraltro in orari in cui è normalmente vuoto, dando anche lavoro ad uno o due istruttori". 

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