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Cronaca

La Provincia presenta i dati sul lavoro: nel 2011 aumentano i disoccupati

Nella giornata di ieri, mercoledì 13 giugno, l'amministrazione provinciale ha presentato i dati annuali dell'Osservatorio del mercato del lavoro. Nel novarese il tasso di disoccupazione è salito al 7,8%

Sono stati presentati ieri, mercoledì 13 giugno, dal presidente della Provincia Diego Sozzani e dall'assessore alle Politiche del Lavoro Giuseppe Antonio Policaro i dati dell'Osservatorio del mercato del lavoro, riferiti alla provincia di Novara.

Secondo lo studio, nel corso del 2011 l’occupazione è tornata a crescere in Piemonte, con un incremento del 4,5% rispetto al 2010. La crescita appare particolarmente significativa nel settore dell’industria, che vede un incremento di assunzioni dell’11%. La stessa cose, però, non si può dire per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, che nel 2011 è al 7,6%, con un valore identico allo scorso anno. Il dato, pur essendo stabile, risulta essere il più negativo nel Centro-Nord Italia. Guardando alla provincia novarese, poi, si assiste inoltre ad una crescita del numero dei disoccupati di circa mille unità in valore assoluto, pari a un decimo di punto percentuale, passando da 7,7 a 7,8%.

"Dobbiamo pensare - ha commentato l'assessore Policaro - che fino a quattro anni fa si rivolgevano ai Centri per l’Impiego circa 6mila persone. Nel 2011 sono state quasi 20mila le persone che a vario titolo si sono rivolti ai nostri sportelli. Il tasso di disoccupazione a livello nazionale nel 2011 era del 7,8%. Pensiamo che nel 2001 Novara si attestava sul 4,5%, un indicatore considerato poco più che fisiologico. Eppure tra il 2010 e il 2011 sono stati investiti oltre 12 milioni di euro per il sostegno al lavoro, abbiamo finanziato progetti rivolti a quanti erano rimasti senza lavoro ma anche a quelle imprese che assumevano disoccupati".

"La crisi c’è - ha aggiunto Policaro - e i dati la confermano, anche se, ad onor del vero, la nostra Provincia sta reagendo meglio rispetto alle altre piemontesi. Ma questo non ci conforta, specie se andiamo a vedere il numero dei cassaintegrati. Tra cassa integrazione straordinaria, in deroga e mobilità il numero è significativo: 10.940 persone. Di ieri l’ennesima riunione in Prefettura per cercare di gestire la situazione. Si è parlato di Bemberg, ma l’ex filatura gozzanese non è purtroppo sola. La preoccupazione è elevatissima sotto il profilo economico, e soprattutto sotto il profilo sociale. Mi sento di dovermi scusare con quelli per i quali non sarà possibile trovare risposte. Non cerco un capro espiatorio, anzi, credo che mai come ora sia giunto il momento di rimboccarsi le maniche. Lo devono fare le istituzioni in primis, ma lo dobbiamo fare tutti".

"In mancanza di una vera politica di rilancio a livello governativo - ha commentato il presidente Diego Sozzani - da tempo annunciata, ma ad oggi assente, la Provincia di Novara ha ritenuto che i concetti di razionalizzazione dell’attività amministrativa, in ordine ai dati che stiamo ricevendo oggi, ma che in questo senso muovono da tempo, debbano essere giovani e lavoro. Quello che dobbiamo fare e stiamo facendo è promuovere le iniziative e le opportunità cui talune categorie possono accedere, ma occorre anche che si abbia il coraggio di attuare un rilancio industriale. Vedo Borgomanero che sta portando avanti il rilancio industriale dell’Area Beatrice, ma vedo anche Novara che a fronte di alcune dichiarazioni di alcuni mesi or sono è ancora ferma rispetto all’individuazione delle sue aree industriali".

"Non mi stancherò di sollecitare gli enti preposti - ha concluso Sozzani - rispetto a opere come l’Ospedale, già finanziato, la Bretella Novara-Malpensa, da realizzarsi in project financing. Mentre da gennaio attendo la convocazione della Conferenza dei Servizi da parte dell’assessorato alle Infrastrutture e ai Trasporti della Regione Piemonte, leggo che in Lombardia si sono addirittura avviati i lavori per la Tem, perché loro si scoprono poco serviti verso i loro aeroporti. Il 29 giugno si riunirà operativamente il Cesn per individuare e attivare nuovi percorsi. La Fondazione Novara Sviluppo, oggi sempre più in prima linea sotto il profilo della ricerca, svolgerà un ruolo importante anche in questo ambito e da lì ripartirà il recupero di Sant’Agabio. Quello che ci può salvare è la fantasia. Cerchiamo di non leggere questi numeri come un freno, ma come uno sprone a fare di più, a mettere in campo, in un momento di carenza di risorse, quella fantasia propria del nostro Paese. La Provincia di Novara non si stancherà di stimolare ogni processo produttivo possibile affinché questi numeri mese dopo mese diventino meno inquietanti".

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