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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Di Gaudio annuncia la possibile chiusura della polizia postale

La chiusura e cancellazione della polizia postale e delle comunicazioni a Novara potrebbe diventare realtà. Questo porterebbe ad un aumento della criminalità on line e della pedopornografia sempre più organizzata e senza scrupoli

In seguito a “ventilata” notizia giunta da ambienti ministeriali e non solo, si è venuti a conoscenza che il Dipartimento di Pubblica Sicurezza si appresta a dismettere l’apparato capillare ad oggi presente sul territorio, della Specialità della Polizia di Stato denominata Polizia Postale e delle Comunicazioni – queste le parole di Tommaso Di Gaudio, Segretario Generale SIULP Novara -  Questo efficientissimo apparato di
sicurezza, ad oggi ha garantito assistenza di Polizia Giudiziaria e non solo, a tutti quei cittadini che venivano lesi nei propri interessi, nella propria incolumità e dignità personale da parte della criminalità diffusa on line, con tecnologie avanzatissime, nonchè per tutti quei reati aberranti legati alla pedopornografia.
Queste OO.SS. in questi ultimi anni hanno assistito e continuano ad assistere, allibite, ad una perseverante ed aberrante gestione della sicurezza pubblica, approssimativa ed emergenziale, priva di ogni logica e programmazione, fortemente caratterizzata da una pseudo razionalizzazione delle risorse, improntata meramente su criteri di economicità e flessibilità, a scapito esclusivo del servizio che si dovrebbe fornire: la sicurezza al cittadino – continua Di Gaudio - Inoltre, in questi anni c’è stato un costante taglio alle risorse e agli organici. Si sta riproponendo un forte ridimensionamento della Polizia Postale e delle Comunicazioni attraverso la soppressione delle Sezioni Provinciali. Per quanto trapelato, tale progetto prevede il mantenimento di un Ufficio nei soli Capoluoghi di Regione e la chiusura di circa 70 Sezioni Provinciali (dalle 80 attuali) con il conseguente quasi dimezzamento dell’organico passando da poco meno di 2000 a poco più di 1000 lavoratori di Polizia, altamente professionalizzati e impegnati nella lotta ai reati informatici e telematici e al contrasto alla pedopornografia, nonché a fronteggiare lo spregevole fenomeno dello sfruttamento della prostituzione e della pornografia minorile on line.
Questi professionisti sarebbero così costretti a lasciare i loro incarichi per vedersi “riciclare” in ambienti e compiti non specialistici, a danno di tutta la collettività in generale e di quella novarese e del V.C.O. in particolare.

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