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Cronaca

Un anno in Africa per curare i malati del Sud Sudan: l'avventura del dottor Flavio Bobbio

Medico del Maggiore, sarà direttore sanitario dell'ospedale di Yirol, gestito da Medici con l'Africa Cuamm, dove insieme ad altri 2 colleghi lavorerà per offrire le cure a 300mila persone

Dall'ospedale di Novara a quello di Yirol, dalla medicina interna a qualle umanitaria: Flavio Bobbio è pronto a partire per il Sud Sudan, dove per un anno sarà direttore sanitario dell’ospedale di Yirol che Medici con l’Africa Cuamm gestisce dal 2006.

Medico internista dell'ospedale Maggiore, è già stato due volte in Africa sempre con Cuamm: in Tanzania tra il 1990 e il 1992 con tutta la famiglia e di nuovo, nello stesso Paese, tra il 2003 e il 2005.

La partenza è prevista per domenica. Nel più giovane Stato del mondo, indipendente dal 2011 e ancora oggi scosso da tensioni interne, Flavio Bobbio lavorerà per garantire l’accesso alle cure alle popolazioni che vivono all’ultimo miglio del sistema sanitario del Sud Sudan.

"Sono molti i timori - ha commentato il dottor Bobbio - ma c'è anche tanto interesse e tanta speranza. Dopo la prima volta in Africa, ti senti per sempre in debito per quello che hai ricevuto. Anche se non mancano i momenti difficili, ogni volta cresci, professionalmente e umanamente. Così quando dal Cuamm mi hanno chiesto di ripartire, questa volta per il Sud Sudan, d’accordo con la mia famiglia mi sono detto: perché no? So che mi aspetta un’Africa molto diversa da quella che conosco, il Sud Sudan è un paese fermo a molti anni fa: comunicazioni difficili, trasporti lenti, pochissime risorse. E poi ci sono i pazienti, completamenti diversi dall’Italia: qui in ospedale hanno un’età media di 80 anni, mentre in Sud Sudan l’età media della popolazione è di 17 anni. Sarà una sfida: non dovrò fare solo il medico in corsia, ma occuparmi anche di questioni gestionali, in un contesto per me completamente nuovo per quanto riguarda la lingua e la cultura".

Le foto dell'ospedale di Yirol, in Sud Sudan

Cuamm è presente in Africa dal 1960 con progetti che puntano a sostenere e sviluppare i sistemi sanitari locali. L'associazione non possiede ospedali propri, ma entra in strutture locali già esistenti per migliorarle e integrarne i bisogni. Il dottor Bobbio andrà a sostituire un altro medico italiano e lavorerà con una squadra composta da 6-7 persone, di cui solo 3 medici, in un ospedale che con 114 posti letto offre l’accesso alle cure a 300mila persone.

"La nostra azienda - ha spiegato il direttore generale del Maggiore Mario Minola - ha da sempre, attraverso i suoi operatori sanitari, una consolidata tradizione nel sostegno ai progetti di 'medicina umanitaria'; nonostante la recente tragica scomparsa della dr.ssa Fossaceca impegnata in tale tipo di attività, la disponibilità dei suoi operatori più sensibili non è venuta a meno. Ne è una testimonianza il dott. Flavio Bobbio che non è nuovo a tali esperienze e si ripropone in questo caso in prima persona come responsabile di un progetto in un'area tra le più 'calde' del mondo".

La partenza di Flavio Bobbio rafforza il rapporto tra Medici con l’Africa Cuamm e il Piemonte, dove è da tempo attivo il gruppo di appoggio Medici con l’Africa Cuamm Piemonte, che con le sue iniziative di sensibilizzazione aiuta a diffondere i valori di Medici con l’Africa Cuamm e a portare l’attenzione sul tema della salute dei più poveri in Africa. È possibile sostenere il lavoro di Flavio Bobbio e di Medici con l’Africa Cuamm con una donazione su c/c postale 17101353 e online su www.mediciconlafrica.org; con 40 euro è possibile garantire il parto assistito a una futura mamma.

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