Frode al bilancio dell'Unione Europea: denunciati tre imprenditori novaresi

Tre imprenditori novaresi denunciati per truffa aggravata e malversazione a danno del bilancio dell'Unione Europea e un sequestro di beni e denaro per oltre 500mila euro nei confronti di un'azienda agricola di San Pietro Mosezzo.

É questo il bilancio dell'indagine portata a termine dalla guardia di finanza di Novara, sotto la direzione dell'ufficio di Torino di Eppo, la Procura europea che ha il compito di indagare e perseguire le frodi contro il bilancio comunitario e i reati contro gli interessi finanziari dell'Unione Europea.

Secondo quanto ricostruito dalle fiamme gialle novaresi, l'azienda novarese avrebbe indebitamente beneficiato di un contributo erogato nell'ambito delle risorse messe a disposizione nel settore della Politica agricola comune (Pac) da utilizzare per la realizzazione di impianti di essicazione del riso.

Gli accertamenti eseguiti dalla guardia di finanza hanno infatti fatto emergere come la società agricola controllata, costituita solo dopo la pubblicazione del bando dell'Unione Europea, sia risultata assegnataria del contributo econocmico perchè costituita dall'aggregazione di cinque aziende agricole, fattore determinante per l'ottenimento di un maggior punteggio ai fini dell'erogazione dei fondi. Inoltre, tre delle aziende socie costituivano da sole il 95% delle quote e facevano capo ad un unico imprenditore.

Al termine delle indagini dei finanzieri, la Procura europea di Torino ha quindi chiesto e ottenuto dal Gip presso il Tribunale di Novara l'emissione di un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, per un valore di circa 530mila euro, "corrispondente - spiegano dalla guardia di finanza novarese - all'importo del contributo comunitario indebitamente ricevuto ed in parte al profitto derivante dall'indebito utilizzo dell'impianto a favore di aziende estranee alla compagine sociale".