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Cronaca Bicocca / Via Sforzesca

Quelli di via Sforzesca: inaugurata la nuova tipografia del carcere

L'inaugurazione è avvenuta questa mattina, mercoledì 28 novembre, all'interno della casa circondariale di Novara. Obiettivo della struttura: la riabilitazione sociale dei detenuti

E' stata inaugurato questa mattina, mercoledì 28 novembre, il nuovo centro stampa digitale all'interno del carcere di Novara.

Dopo una pausa di qualche anno, infatti, la tipografia della Casa circondariale di via Sforzesca ha ripreso la sua attività, con l'acquisto di una nuova macchina interamente digitale e la rimessa a nuovo dell'intera struttura.

Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il direttore della Casa circondariale Rosalia Marino, il magistrato di sorveglianza Monica Cali, il sindaco di Novara Andrea Ballarè, il prefetto Francesco Paolo Castaldo, il questore Giovanni Sarlo, e i rappresentanti della Casa di Carità Arti e Mestieri Onlus e della cooperativa sociale La Terra Promessa.

Il laboratorio tipografico è presente all'interno del carcere novarese già da molti anni; il centro è però poi caduto in disuso fino a due anni fa, quando la direzione dell'istituto carcerario ha deciso di mettere in piedi un progetto si sviluppo e rilancio del centro stampa.

"La tipografia del carcere di Novara - ha spiegato la direttrice Rosalia Marino - è antica, negli ultimi anni è però andata in disuso. Due anni fa, poi, abbiamo cercato di elaborare un progetto per 'riportarla in vita', con la collaborazione della Casa di Carità, della cooperativa La Terra Promessa e della Compagnia San Paolo, che ha cofinanziato il progetto insieme alla Cassa della Ammende del Ministero della Giustizia".

Il nuovo centro stampa digitale si chiama "Quelli di via Sforzesca", e ha una finalità rieducativa. Attualmente nella struttura sono impiegati due detenuti, ma l'idea del progetto è quella di ampliare la possibilità di partecipazione anche agli altri ospiti della struttura carceraria.

"Il centro stampa che viene inaugurato oggi (mercoledì 28 novembre, ndr) - ha aggiunto Marino - è un'iniziativa importante, ed è importante che anche la cittadinanza venga coinvolta in questo progetto perchè questa tipografia può essere utilizzata sul territorio. Speriamo che Enti e autorità che devono stampare si rivolgano a 'Quelli di via Sforzesca'".

L'obiettivo di questa nuova iniziativa, infatti, è quello di rendere il centro un servizio sempre più parte integrante della comunità territoriale. L'attività del centro stampa è seguita direttamente dalla cooperativa La Terra Promessa, nata quasi 25 anni proprio per permettere ad alcuni carcerati di gestire un piccolo laboratorio tipografico all'interno del carcere. Lo scopo della cooperativa sociale è infatti quello di favorire l'inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati e, attraverso il lavoro, riscoprire quella che è la dignità di ogni persona.

"Quelli di via Sforzesca", l'inaugurazione

"E' con grande gioia - ha commentato il magistrati di sorveglianza Monica Cali - che assisto a questo tipo di iniziativa, che rappresenta l'opportunità più grande che si possa offrire a un detenuto, quella di un lavoro, che riesca a mettere queste persone a contatto con la realtà".

Parole di approvazione anche da parte del sindaco Ballarè, che ha sottolineato come "una città debba tenere conto di tutte le realtà presenti sul territorio, e in particolare di quelle più difficili. Novara - ha detto il primo cittadino - ospita questo carcere, ma non lo vive. Quella presentata oggi (mercoledì 28 novembre, ndr) è un'occasione per la riabilitazione sociale, che può consentire a chi ha pagato la propria pena di tornare a vivere una vita normale all'interno della comunità".

La realtà produttiva del centro di stampa digitale del carcere è già attiva e in prova da circa un mese e mezzo. L'attività ufficiale della struttura parte, invece, da oggi e offre alla cittadinanza un servizio di stampa professionale sia in digitale che in off set, per piccole e grandi tirature a prezzi e tempi davvero concorrenziali.

"Queste sono cose che fanno bene": è il commento conclusivo del prefetto Castaldo. "Iniziative come questa - ha sottolineato Castaldo - danno un'opportunità a chi è detenuto, l'opportunità di riscoprire la sua umanità, dando inoltre la possibilità di apprendere un mestiere che può risultare utile per la riabilitazione sociale".

 

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