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Cronaca

Università del Piemonte Orientale: inaugurato l'anno accademico

Con il raggiungimento simbolico della maggiore età, l'Upo intende incentivare la relazioni internazionali, rafforzare la comunicazione interna ed esterna, potenziare l'offerta didattica delle lauree magistrali

Si è svolta ieri mattina, venerdì 19 febbraio, presso il Teatro Civico di Vercelli la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2015-2016 dell’Università del Piemonte Orientale, con cui l'Ateneo ha dato ufficialmente il via al suo diciottesimo anno.

Come da tradizione l’evento è stato condotto da Paolo Pomati, responsabile della comunicazione di Ateneo, e da Barbara Gallo e si è svolto secondo il copione ormai consolidato. La prima parte della mattinata ha visto alternarsi gli interventi del rettore Cesare Emanuel, del direttore generale Andrea Turolla, del rappresentante degli studenti Marco Mondadori e la prolusione ufficiale tenuta da Raffaella Afferni, ricercatrice di Geografia economico-politica, presso il Dipartimento di Studi Umanistici di Vercelli.

L’intervento del Rettore ha tracciato una sintesi di questi primi tre anni di mandato, sottolineando i traguardi raggiunti e il consolidamento dei punti di forza dell’Ateneo: il numero di iscritti in costante crescita, lo stabile posizionamento nelle graduatorie nazionali, i risultati incoraggianti nelle iniziative di impegno sociale che rientrano nella "terza missione".

Il professor Emanuel non ha mancato poi di sottolineare gli obiettivi per il futuro dell’Upo, che con il raggiungimento simbolico della maggiore età, intende incentivare la relazioni internazionali, rafforzare la comunicazione interna ed esterna, potenziare l’offerta didattica delle lauree magistrali. L’intervento si è concluso con uno sguardo agli scenari che si potranno aprire nell’area di Expo 2015; il Rettore ha inoltre sottolineato come la gestione del post-evento possa rischiare di trasformarsi da opportunità in minaccia, per un Ateneo come l’Upo collocato in una "terra di mezzo" tra Piemonte e Lombardia.

Il tema del post-evento è stato poi ripreso dalla prolusione di Raffaella Afferni, intitolata "Il post-evento: prospettive per i futuri urbani"; la sua analisi ha messo in luce come una gestione attenta di un "maxi-evento" possa avere ricadute positive anche a lungo termine su tutto il territorio e nei più disparati campi.

C’è stato spazio anche per un momento di commozione, quando si è voluto ricordare, con la lettura della "Lettera di Abramo Lincoln all’insegnante di suo figlio", la tragica scomparsa di Rita Fossaceca, ricercatrice del DiMeT, Valeria Solesin e Giulio Regeni, testimoni loro malgrado del diritto di libertà della ricerca.

La seconda parte della cerimonia è stata dedicata alle premiazioni: sul palco sono sfilati i migliori laureati dei sette dipartimenti dell’anno accademico 2013-2014 e i migliori studenti atleti. I premi speciali quest’anno sono stati consegnati a Gionata Strigaro (Premio "Francesco Monaco"), ad Antonia Follenzi (Premio per la Ricerca), ai Professori Emeriti (Giulio Cesare Schiavoni, Giuseppe Zaccaria, Lorenza Saitta, Marta Bargis), a Giorgio Bellomo, votato dal corpo studentesco Professore dell’Anno, e infine a Giorgio Donna e Ilario Viano, insigniti di due premi speciali come ringraziamento per il lavoro svolto per l’Università del Piemonte Orientale in questi anni.

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