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Incidenti stradali

Tragedia di Suno, amici e famigliari ricordano le ragazze scomparse

Oggi pomeriggio si celebra l'ultimo funerale, quello di Ilaria Fornara. Amici e parenti hanno voluto ricordare le tre studentesse esemplari

Ricordare per mantenere vivo il ricordo di Denise Falce, Sara Domeniconi e Ilaria Fornara, le tre studentesse tragicamente scomparse in un incidente stradale alla Baraggia di Suno.

Sono tanti gli amici che vogliono far sapere al mondo intero quanto in gamba, buone e piene di energia positiva fossero queste tre ragazze.

L'ultimo saluto a Denise Falce, 26 anni di Borgomanero, è stato dato mercoledì 21 dicembre ad Armeno.

"Era una ragazza sempre solare e piena di vita, con un sorriso e un'allegria contagiosi che ti portavano a passare momenti indimenticabili con lei con leggerezza. Sempre disponibile, era la prima a non tirarsi mai indietro, a farsi in quattro pur di portare un aiuto al prossimo - ricorda Renato Malesan, responsabile del Comitato Cri di Aosta - l'abbiamo conosciuta e spesso chiamata con il suo nomignolo "Flick" senza sapere veramente da cosa derivasse, però le vestiva bene! È stata ad Aosta tra il 2013 e il 2014, ma continuava a venire sia per l'attività in Croce Rossa che per stare insieme agli amici che qui aveva conosciuto, alcuni anch'essi volontari in CRI.

"Denise era una ragazza speciale come se ne trovano poche al giorno d'oggi. Aveva sempre uno splendido sorriso e assieme ai suoi occhi dolci riusciva a far sorridere il suo prossimo anche nelle giornate più buie - così ne parla Fabrizio Ceton, che insieme a Chiara Donatoni, Anais Castellan e Manuel Zavatta erano suoi grandi amici in Cri - ricordo i primi turni ad Aosta, un po' timida, ma quando c'era da interagire con il paziente era una vera forza, riusciva sempre a fare un ottimo soccorso psicologico e a far tranquillizzare il paziente. Il tempo mi ha confermato che aveva il vero spirito del soccorritore nel sangue, era nata per fare del bene agli altri. Spesso tra un servizio e l'altro ci si fermava a chiacchierare di una nostra comune passione le birre, quelle artigianali, con le loro mille sfaccettature e i sapori più particolari".

"Nel nostro Comitato faceva servizio in ambulanza e attività con i giovani - concludono altri amici volontari - era una ragazza solare con due occhi furbetti e una buona parola per tutti".

Il funerale di Sara Domeniconi, 21 anni di Orta San Giulio, è stato celebrato giovedì 22 dicembre a Corconio, frazione in cui la giovane viveva con la famiglia.

"Sara è sempre stata una ragazza dedita allo studio e alla familia, aveva nel cuore la volontà di poter intraprendere, una volta acquisita la laurea, il percorso delle cure antalgiche ai malati terminali. Questa volontà era maturata dopo la bellissima, per lei, esperienza ad Arona - ricorda con la voce spezzata papà Giuseppe Domeniconi - con sua sorella Siria erano oramai un'unica persona, si confrontavano e si completa vano in tutto. Aveva sempre un pensiero e la volontà di aiutare gli altri. Questa tragica realtà mi ha fatto capire che non ho mai conosciuto mia figlia come la vedevano gli altri. Potrei continuare, ma le lacrime mi impediscono di proseguire".

"Sara era una persona speciale, che tutti volevano sempre vedere, cercava sempre di risolvere tutte le discussioni che si creavano tra noi, era la mediatrice e nessuno litigava mai con lei - ricorda la cugina Lara Ziretti - in questi giorni ci siamo trovati uniti da questa tragedia, cercando di starci vicino a vicenda. Nessuno riesce ancora a credere a ciò che è successo, questo momento non sembra reale. Io vorrei solo tornare indietro e poter cancellare tutto, ma purtroppo non posso. Posso solo ricordarmi la persona che era, sempre sorridente, che ascoltava tutti. Noi due siamo cresciute insieme, abbiamo sempre condiviso tutto in questi anni. Vorrei ricordarla con la frase di una famosa canzone: "and it seems to me you lived your life like a candle in the wind". Ti voglio bene, mi manchi tantissimo, porterò sempre con me il tuo sorriso".

"È sempre stato piccolo, questo paese, piccoli i prati, stretti i passaggi, sottili sgorghi d'acqua, piccoli e rotondi i sassi del ciottolato. Un paese in miniatura , piccolo e labirintico, dove creavamo, dal niente , giochi e fiabe altrettanto piccoli. Piccoli i nostri segreti, che nascondevamo nelle fessurine dei muri abbandonati - ricorda quasi come in poesia l'amica Ginevra Iuliano - per vent'anni mi è sembrato una piccola bolla dove ci era permesso ritirarci ,anche un po' taciturne , o incuriosite, spesso divertite, a volte ululando, arrabbiando, inventando, a volte felici; un piccolo paese ma custode di qualcosa di grande come un'amicizia. Però sai mai, pensavo, che guardando fuori l'avrei visto piccolo come oggi. Ti amo amica".

L'estremo saluto a Ilaria Fornara, 39 anni di Borgomanero, ma da qualche tempo residente a Carcegna di Miasino, verrà celebrato oggi pomeriggio, venerdì 23 dicembre, alle 15 in Collegiata San Bartolomeo a Borgomanero. La salma proseguirà poi per la cremazione. Mamma Antonietta e papà Teresio non chiedono fiori, ma offerte a Emergency, Associazione di cui la figlia faceva parte.

"Era una mia cara amica - ricorda Mauro Castaldi -  gran bella persona, non poteva non piacerti a pelle".

"Era una ragazza intelligente, attenta agli altri - aggiunge l'amica educatrice Marta Carbonati - era un'amante della musica indipendente e ad Halloween lei e la sua migliore amica Maura Mira si vestivano in modo fantastico!".

"Siamo stati compagni di classe alle scuole medie, viveva a Santo Stefano, era una persona della quale se ne sentirà molto la mancanza - aggiunge Roberto Innocenti - chiunque l'abbia conosciuta anche superficialmente ha un vuoto".

"Era una persona solare, piena di energia, lavorava come operatrice socio sanitaria a Gozzano nella casa di riposo padre Picco ed era studentessa al 3 anno di infermieristica con profitto decisamente alto. Lavorare facendo dei turni in casa di riposo e frequentare un'Università impegnativa non è da tutti - conclude Ciro Zoia - le piaceva stare in compagnia, fare cene con gli amici, aperitivi, serate. Adorava la musica. Era una persona a cui negli ultimi anni mi ero molto legato. Amava il lago d'Orta".

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