LA NOVARA DIMENTICATA | Il castello e il fascismo
Sabato ricorre il 70esimo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale. Per questo ripercorreremo alcuni luoghi cittadini in cui è stata scritta la storia
Tutti conoscono il Castello Visconteo Sforzesco: l'imponente struttura si affaccia sull'attuale piazza Martiri della Libertà da ottocento anni. La storia che possono raccontare quelle mura però non è solo quella di nobili e signori, di dame e di cavalieri, ma anche di un passato molto più recente.
Dall'epoca napoleonica, nei primi anni dell'Ottocento, la struttura è stata in parte trasformata in carcere: qui sono stati imprigionati decine di criminali. In epoca fascista però c'è stato il vero e proprio boom di "ospiti", in particolare nella zona più bassa del castello, all'altezza dell'antico fossato, dove venivano rinchiusi i prigionieri politici.
In particolare tra l'8 settembre del 1943 e il 25 aprile del 1945 il castello fu tristemente famoso per l'incarcerazione di molti partigiani. Le condizioni igieniche erano a dir poco allucinanti: topi, cimici e muffa erano solo alcune delle cose contro cui i prigionieri dovevano lottare.