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Cronaca Landiona

Troppi bimbi rom a scuola, i landionesi: "Non siamo razzisti"

Il primo cittadino, Marisa Albertini, rispedisce al mittente le accuse di razzismo. "Abbiamo cercato in tutti i modi di convincere le famiglie landionesi a lasciare i figli a scuola"

A Landiona, piccolo paese in provincia di Novara, l'anno scolastico è cominciato in rivolta con tanto di accusa di razzismo rimbalzata su tutti i media locali e nazionali.

Al centro della ribellione delle famiglie landionesi c'è la creazione di classi miste composte da scolari landionesi uniti a figli di cittadini rom. La questione è tornata in auge esattamente dieci anni dopo, ribaltandosi. Dieci anni fa, infatti, le elementari di Landiona rischiavano la chiusura e fu l'introduzione dei figli delle famiglie rom a salvare la formazione delle classi.

A dieci anni il tema è di nuovo caldo: "C'è stato un gruppo di genitori - spiega Marisa Albertini, primo cittadino di Landiona - che ha deciso di ritirare i propri figli dalle classi per via del numero di compagni rom con i quali i propri figli avrebbero dovuto passare la giornata a scuola. Abbiamo cercato in tutti i modi di farli ragionare, di farli tornare sui propri passi ma non c'è stato nulla da fare: questi genitori hanno deciso di trasferire i propri bimbi nella scuola del comune limitrofo".

Quanti bimbi frequentavano la classe, e cosa succederà ora?
I bimbi rom iscritti che avrebbero dovuto frequentare le lezioni nel nostro istituto scolastico sono circa 25, ma come spesso capitava lo scorso anno, sicuramente non tutti loro avrebbero frequentato con regolarità le lezioni. I bimbi landionesi che frequentano le classi sono circa 12. Si capisce bene come all'epoca di una paventata chiusura della scuola, questa fu salvata dall'integrazione dei bimbi rom nelle classi. Avevamo cercato di proporre un accorpamento delle classi con gli alunni del comune limitrofo, quello di Sillavengo, ma per diverse ragioni ciò non è stato possibile. Gli studenti rom non possono spostarsi per problematiche legate alla residenza, quindi per ora rimarranno e frequenteranno la nostra scuola.

Il paese passa ora per un paese razzista, come risponde a questa accusa?
Purtroppo questioni di questo genere generano accuse di questo tipo. Ma questa accusa è assolutamente falsa. Abbiamo sempre trattato i bimbi e le loro famiglie con il massimo rispetto, offrendo loro, come è giusto che fosse il pasto anche in condizioni di morosità verso il pagamento del dovuto. Ma non abbiamo mai lasciato i bimbi senza cibo. Che la scuola sia ora "occupata" più da bimbi rom che da bimbi landionesi è un dato di fatto. Nella giornata di martedì (ieri 10 settembre, n.d.r.) primo giorno di scuola, si sono presentati sei bimbi di nazionalità rom ma se si guarda agli iscritti, i dati parlano.

La questione è un nodo cruciale anche per il collegio docenti del plesso scolastico, diretto dal neo dirigente, Pierino Carnevale, incaricato solo qualche settimana fa che, sulla questione preferisce per ora non pronunciarsi: "Non posso pronunciarmi perchè non conosco il feedback della questione. Ho sentito molti commenti ma per ora preferisco solamente prendere atto della questione e riservarmi un giudizio appena ne avrò chiara la situazione".

Ma il caso Landiona non si ferma sul tavolo della politica novarese. La questione è stata presa in carico anche dalla parlamentare del Pd Franca Biondelli che assicura: "Sicuramente nei prossimi giorni riserverò sul tema una specifica interrogazione parlamentare ma per adesso, vista la delicatezza del caso, vorrei approfondire ulteriormente la questione nelle sedi opportune e competenti".

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