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Cronaca

Ecomafia 2012: il rapporto sull'ecocriminalità in Piemonte

Secondo l'indagine di Legambiente sull'illegalità ambientale, cemento e rifiuti si confermano i settori della regione preferiti delle organizzazioni criminali. Nel 2011, in Italia, sono stati 33.817 i reati ambientali

Sono 33.817 i reati ambientali scoperti nel 2011 in Italia, quasi 93 al giorno, il 9,7% in più rispetto al 2010.

A rivelarlo è il rapporto Ecomafia 2012, l'indagine annuale di Legambiente sull'illegalità ambientale che anche quest’anno fotografa una situazione grave e impressionante, con un business illecito dalle cifre scioccanti, contrastato con impegno e perizia dalle forze dell’ordine che, solo nel 2011, hanno effettuato 8.765 sequestri, 305 arresti, con 27.969 persone denunciate.

Secondo quanto descritto dall'indagine dell'associazione, nello scorso anno sono aumentati i reati contro il patrimonio faunistico, gli incendi boschivi, i furti delle opere d’arte e dei beni archeologici; mentre sono triplicati gli illeciti nel settore agroalimentare. In Piemonte, cemento e rifiuti si confermano settori clou per l'ecocriminalità, che spende i suoi soldi nelle città della regione con azioni di riciclaggio e abuso di suolo.

L'altissimo numero di amministrazioni comunali sciolte per infiltrazione mafiosa e commissariate (18 in tutta Italia soltanto nei primi mesi del 2012, contro le 6 dello scorso anno) testimoniano un’inesorabile tendenza alla pervasività della criminalità organizzata che sempre più si infiltra nei circuiti economici e imprenditoriali legali. E il Piemonte non è esente dal fenomeno: le indagini nei mesi scorsi hanno portato allo scioglimento dei Consigli comunali di Leinì e Rivarolo (Torino), e ora sono in corso nel Comune di Chivasso.

"Dobbiamo renderci conto - ha commentato il presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta Fabio Dovana - che le mafie al Nord Italia non solo sono arrivate ma si sono radicate e integrate nel tessuto sociale, politico ed economico del territorio. Il lavoro che possono svolgere le associazioni e i singoli cittadini attenti a quanto accade vicino alle loro abitazioni è di fondamentale importanza per aiutare le forze dell'ordine nella lotta contro la criminalità, ma anche e soprattutto per prevenire gli illeciti. E' necessario creare delle vere e proprie reti di legalità organizzata che mettano insieme l'impegno di cittadini, associazioni, istituzioni e forze dell'ordine affinchè non si lasci campo libero agli ecofurbi ed ecomafiosi".

Il 2011 verrà ricordato come l’anno delle due più importanti inchieste antimafia di sempre in Piemonte, ribattezzate Minotauro e Alba Chiara. E in Piemonte il ciclo illegale del cemento non è caratterizzato soltanto dalla presenza dei clan. Sono diversi, infatti, i processi per appalti truccati che coinvolgono persone importanti a livello locale: imprenditori, manager e note imprese edili. L’abusivismo edilizio, invece, non sembra interessare il territorio piemontese.

In Piemonte, poi, anche il ciclo dei rifiuti continua a far gola alle organizzazioni mafiose: nel 2011 sono state accertate 279 infrazioni, denunciate 292 persone e effettuati 70 sequestri di beni. La regione si conferma caratterizzata da una diffusa microcriminalità in tema di smaltimento illecito, senza inchieste eclatanti ma con una miriade di discariche abusive, principalmente in aree agricole.

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