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Cronaca

Libera Novara: concluso il corso di formazione sulle mafie al Nord

Dipendenti promossi, ma amministratori rimandati. Si è concluso giovedì 9 febbraio, il corso gratuito di formazione per la pubblica amministrazione "Mafie al nord, corruzione ed ecomafie"

E' terminato giovedì 9 febbraio, il corso gratuito di formazione per amministratori e dipendenti della pubblica amministrazione “Mafie al nord, corruzione ed ecomafie”, organizzato dall’Osservatorio provinciale sulle mafie di Libera Novara e da Avviso Pubblico.

Il secondo incontro era incentrato sul tema delle infiltrazioni mafiose nel ciclo del contratto pubblico, grazie all’analisi di Ivan Cicconi, direttore di Itaca (Istituto per l’Innovazione e Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità Ambientale) e alla testimonianza di Giovanni Fazzi, sindaco di Merlino.

Ad introdurre i lavori, subito dopo i saluti dell’assessore provinciale Alessandro Canelli, il referente di Libera Novara Domenico Rossi che ha richiamato il senso dell’iniziativa ribadendo: "Su questi argomenti non possiamo più permetterci di essere analfabeti. È necessaria una classe politica che nello sviluppare le strategie di sviluppo di un territorio parta dalla consapevolezza che la realtà mafiosa è profondamente radicata anche nei nostro contesti. Le mafie rappresentano un costo per la collettività che non ci possiamo permettere e soprattutto rappresentano un freno alla democrazia".

La relazione, molto approfondita, di Ivan Cicconi ha poi messo in evidenza come tra le tre fasi principali del ciclo del contratto pubblico quella a più rischio sia proprio l’ultima, quella di esecuzione.

"Questa situazione - ha detto Cicconi - ha portato a una specializzazione, soprattutto della ‘ndrangheta nei settori non sottoposti a normativa antimafia. Per superarla è necessario da un lato migliorare le leggi e dall’altro migliorare la capacità progettuale della pubblica amministrazione nella definizione dei contenuti dei contratti e la sua funzione di controllo durante la fase esecutiva".

Tra le indicazioni concrete presentate dal relatore ce ne sono tre che sono già previste dalla legge in vigore, ma che sono perlopiù, inapplicate: l’istituzione di uno "sportello dei contratti pubblici" relativi a lavori, servizi, forniture; la realizzazione del "profilo di committente": il sito informatico di una stazione appaltante; mettere in campo la trasparenza prevista dal codice.

Giovanni Fazzi, sindaco del piccolo comune di Merlino (Lodi) si è invece occupato di urbanistica ed edilizia privata. Fazzi ha spiegato come l’amministrazione abbia voluto dar vita al “Protocollo di legalità del comune di Merlino”, approvato all’unanimità dal consiglio comunale il 3 maggio 2011 per poter sopperire alla mancanza di norme antimafia in ambito urbanistico e di edilizia privata. Il protocollo prevede la concessione di incentivi volumetrici (servendosi di una normativa regionale già esistente) alle imprese che costruiscono immobili a patto che si impegnino a realizzare edifici a basso consumo energetico e a sottoscrivere il patto di legalità con il Comune. Il patto prevede l’adozione di misure di trasparenza circa il personale impiegato, la struttura societaria, le imprese subappaltanti e la tracciabilità dei flussi finanziari.

L’obiettivo è creare un circuito virtuoso che muova dal corretto e leale confronto e rapporto tra ente pubblico e operatore privato, per soddisfare l’esigenza di una rinnovata cultura della legalità, a vantaggio del settore pubblico, a difesa del cittadino e in favore di tutte quelle aziende sane che vogliono impegnarsi nel territorio comunale di Merlino.

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