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Cronaca

Attentato al Museo del Bardo, la mente dell'attacco viveva a Novara

Noureddine Chouchane è considerato la mente dell'attacco terroristico del marzo 2015 dove morì il novarese Francesco Caldara. Ucciso il 19 febbraio in Libia, avrebbe vissuto e lavorato nel novarese

Avrebbe vissuto per diversi mesi a Novara, nel quartiere di Sant'Agabio, tra il 2010 e il 2011 Noureddine Chouchane, il tunisino considerato la mente dell'attacco terroristico del marzo 2015 al Museo del Bardo di Tunisi dove morì il novarese Francesco Caldara.

Nel novarese Chouchane, leader dell'Isis nella zona di Sabratha in Libia, avrebbe lavorato per un'impresa edile, per poi licenziarsi nella primavera del 2011. Nel 2012, poi, avrebbe fatto perdere le proprie tracce e di lui non si è saputo più nulla.

La notizia è balzata in queste ore agli onori della cronaca nazionale. Sui trascorsi italiani del tunisino stanno indagando diverse procure: Chouchane, infatti, oltre che a Novara avrebbe vissuto anche a Genova, dove nel 2011 ottenne uno dei suoi passaporti, e ad Ancona, dove gli rilasciarono il permesso di soggiorno, che avrebbe poi rinnovato a Novara.

Chouchane, morto lo scorso 19 febbraio durante i raid messi a segno dall'aviazione americana in Libia contro un campo di addestramento dell'Isis nei pressi di Sabratha, è ritenuto uno dei responsabili nell'attentato del marzo 2015 al Museo del Bardo di Tunisi e in quello di giugno nella località turistica di Sousse. Secondo le intelligence italiana ed americana esisterebbe un collegamento tra il rapimento dei quattro italiani in Libia e gli attentati terroristici in Tunisia.

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