La città punto di riferimento per i "malati autoimmuni"
Novara si candida a diventare un punto di riferimento del settore grazie alle sue realtà già consolidate, chiamate oggi a raccogliere la sfida dell'innovazione intelligente
Lo aveva promesso prima che il sogno di diventare sindaco della città gaudenziana diventase realtà e pare che il progetto stia andando in porto: Andrea Ballarè, sindaco di Novara, ha sempre puntato sulla riqualificazione del quartiere Sant'Agabio partendo da un progetto importante per la salute di tutti i cittadini novaresi e non.
Un progetto, presentato n
ell'incubatore non tecnologico, nel pomeriggio di lunedì 21 luglio, che dà ancora ampio respiro e vita da protagonista nel panorama nazionale e internazionale alla sua Novara. "Il centro di eccellenza e di elevata specializzazione per imprese e progetti legati alle malattie autoimmuni si farà. Era ed è - spiega Ballarè - uno degli obiettivi che contavamo e contiamo di raggiungere. Un milione e 400mila euro le risorse che la Regione, attraverso i fondi Par Fsc, mette a disposizione delle imprese piemontesi che vogliano realizzare progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale sulle malattie autoimmuni"."A questa prospettiva - spiega Ballarè - è legata anche la scommessa di riqualifica di un'area, quella del quartiere Sant'Agabio, che, superando le difficoltà del passato può diventare uno degli scenari di sviluppo e rinnovamento della città nei prossimi anni, così come immaginato nel progetto #novara21".
"Sono onorata di esser presente alla presentazione di un progetto di ampio respiro e di così elevata importanza". Commenta così alla sua prima visita da assessore regionale alle attività produttive, Giuseppina De Santis, la partecipazione del suo assessorato al progetto. "Puntiamo a finanziare i progetti più qualificati che diano valore aggiunto alla ricerca industriale del settore. Questo bando rappresenta una sfida per quei territori dove esistono diverse realtà consolidate, punto di riferimento nazionale e internazionale da tempo che, oggi, sono chiamate ad un'importante verifica. Mi auguro, sia personalmente sia come rappresentante della Regione, di ricevere molti input e ci impegnamo a dare tutto il sostegno necessario. Confidiamo che i fondi a disposizione possano essere maggiori con la redistribuzione e programmazione dei nuovi fondi europei".
"E' questo un primo traguardo nello sforzo collettivo che l'Università del Piemonte Orientale - sottolinea il rettore Cesare Emmanuel - sta realizzando assieme alle altre istituzioni del territorio, nel tentativo di coagulare, attraverso l'incubatore d'impresa Enne3 le esperienze e le attività di ricerca sostenute e portate avanti dalla scuola di medicina in più di dieci anni della sua attività".
A chi è rivolto e cosa prevede il bando?
Il bando è rivolto alle imprese e agli organismi di ricerca presenti e attivi sull'intero territorio piemontese. I destinatari dei finanziamenti sono i raggruppamenti, anche temporanei, costituiti almeno da un'impresa e almeno un organismo di ricerca pubblico o privato. Sono considerate ammissibili le attività che abbiano un costo complessivo non inferiore a 400mila euro e una durata per la loro realizzazione non superiore a 36 mesi. I progetti devono essere conclusi entro la fine del 2017. Le proposte devono riguardare le patologie del sistema immunitario con particolare riferimento alle malattie autoimmuni o allergiche e ai seguenti specifici macro ambiti scientifici: caratterizzazione dei meccanismi fisiopatologici, sviluppo di nuovi approcci diagnostici, identificazione di nuovi bersagli farmacologici, sviluppo di nuovi approcci terapeutici. Il bando viene pubblicato giovedì 24 luglio.