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Cronaca

Inchiesta della Gdf di Savona, novarese in manette per frode fiscale

L'operazione delle Fiamme Gialle liguri ha portato, complessivamente, a 10 arresti e 20 perquisizioni in Piemonte, Liguria, Lombardia e Toscana. Al centro dell'inchiesta, la Grissitalia Srl, che ha anche uno stabilimento a Prato Sesia

C'è anche un novarese tra gli arrestati nell'ambito dell'inchiesta delle Fiamme Gialle di Savona sulla Grissitalia Srl, azienda di Alessandria che ha anche uno stabilimento a Prato Sesia. Si tratta di un autotrasportatore di Novara, S.G. di 46 anni, destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare domiciliare.

L'operazione delle Fiamme Gialle liguri ha portato, complessivamente, a 10 arresti e 20 perquisizioni in Piemonte, Liguria, Lombardia e Toscana. Le persone coinvolte, tra cui numerosi autotrasportatori per la gran parte riuniti nel consorzio Grisservizi, sono accusate a vario titolo di frode fiscale, appropriazione indebite, emissione di fatture per operazioni inesistenti e frode in commercio.

In Piemonte, l'inchiesta ha interessato le province di Alessandria, Asti, Novara e Vercelli. Delle dieci persone arrestate, 4 sono finite in carcere e 6 ai domiciliari (tra cui l'autotrasportatore novarese). L'operazione ha portato, inoltre, al sequestro preventivo, funzionale alla confisca per equivalente, di contanti e altri beni per un totale di circa 2,5 milioni di euro.

L'indagine delle Fiamme Gialle ruota intorno alla Grissitalia Srl di Alessandria, azienda leader nel campo della panificazione industriale che distribuisce circa 49mila tonnellate annue di pane fresco, pani morbidi, pane a lunga conservazione e grissini, di proprietà della famiglia Dagna (Cesare Tereio ed i figli Massimo e Roberto) di Mombercelli (Asti).

Oltre ai numerosi autotrasportatori, nell'inchiesta sono coinvolti anche due direttori di stabilimento (uno dei quali amministratore del consorzio Grisservizi), e i componenti della famiglia Dagna, che a vario titolo amministrano la società e che sono stati ritenuti gli ideatori di un collaudato ed articolato sistema fraudolento finalizzato all'emissione e all'utilizzo di false fatturazioni per scopi di arricchimento personale.

La frode fiscale è stata stimata in oltre 3,5 milioni di euro. Altre sette persone sono state inoltre denunciate a piede libero poichè coinvolte a vario titolo nella vicenda.

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