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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Sant'Andrea / Via Giovanni Andoardi

Omicidio a Novara, la collaboratrice domestica ha accoltellato il 68enne per reagire alle molestie

Antonio Amicucci è stato ucciso dalla donna che faceva le pulizie nella sua casa, Mide Andreu, che ha subito confessato

Lo ha accoltellato con un coltello da cucina, più volte, per reagire alle molestie.

Sarebbe questa la dinamica dell'omicidio avvenuto ieri, mercoledì 24, in via Andoardi nel quartiere Sant'Andrea. I carabinieri, dopo aver interrogato a lungo la collaboratrice domestica, l'hanno arrestata nel tardo pomeriggio con l'accusa di omicidio volontario aggravato. 

La ricostruzione dell'omicidio

Mide Andreu, 51enne di origine albanese, sposata con figli, faceva regolarmente da tre anni le pulizie a casa di Antonio Amicucci una volta alla settimana. Ieri, da quanto avrebbe raccontato ai carabinieri, il 68enne avrebbe cercato di allungare le mani. Ne è nata una lite e la 51enne ha afferrato un coltello da cucina e ha colpito più volte Amicucci al petto. Poi, in lacrime, è corsa dalla vicina, raccontando di averlo accoltellato e chiedendo di chiamare aiuto. Anche il pensionato, ancora cosciente, ha chiamato i soccorsi.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che sono entrati nell'appartamento insieme ai carabinieri e al 118. I soccorritori hanno tentato di salvare l'uomo, ma per lui non c'è stato nulla da fare.

La vittima e le condanne per molestie e stalking

Amicucci abitava in un appartamento al secondo piano delle case popolari di via Andoardi insieme al suo cane, un pastore maremmano. Originario di Ortona, in Abruzzo, era arrivato a Novara negli anni Settanta insieme alla moglie. Intorno agli anni 2000 però i due si erano separati e da allora Amicucci aveva collezionato una serie di denunce per molestie e stalking nei confronti della ex e della figlia, finendo anche in carcere per un periodo. Tornato temporaneamente ad Ortona, era stato arrestato anche lì per lesioni e minacce. Da qualche anno viveva nella casa di via Andoardi, dalla quale usciva raramente a causa di alcuni problemi di salute. 

Le indagini e il carcere

I carabinieri, insieme al pm Giovanni Castellani, hanno ascoltato a lungo la collaboratrice domestica, per capire esattamente cosa fosse successo. Dopo l'omicidio Mide Andreu ha subito confessato: secondo quanto affermato dal procuratore Giuseppe Ferrando la donna avrebbe agito durante una discussione, quando Amicucci ha cercato di molestarla, afferrando un coltello e colpendolo più volte. Alcuni colpi sono stati superficiali, ma altri hanno raggiunto organi vitali. Sarà l'autopsia a stabilire quanti e quali fendenti hanno ucciso il pensionato. Intanto la collaboratrice domestica è stata trasferita nel carcere di Vercelli con l'accusa di omicidio volontario aggravato.  

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