Omicidio del piccolo Leonardo, la nonna: "Nessuno merita il tuo perdono, siamo tutti indegni e dannati"
Dopo il fermo sia la madre Gaia Deini Russo che il compagno Nicolas Musi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere
Non una parola, non una lacrima avrebbe versato Nicolas Musi, il compagno della madre del piccolo Leonardo, massacrato di botte in casa nella mattinata di giovedì 23 maggio.
Distaccato e freddo lo ha definito il capo della squadra mobile Valeria Dulbecco durante la conferenza stampa con il questore Rosanna Lavezzaro, il procuratore capo Marilinda Mineccia e il PM Ciro Caramore. Non ha versato una lacrima Nicolas Musi per la morte del piccolo Leonardo, il figlio della sua compagna. In ospedale, il momento in cui ha saputo che il bambino era morto ha dato in escandescenze, distruggendo una porta, ma poi nessuna reazione. Ha pianto invece Gaia Deini Russo, la madre di Leonardo, incinta di 5 mesi.
Intanto in città è stata oganizzata una fiaccolata in memoria di Leonardo, con partenza alle21 da piazza Cavour ed arrivo in piazza Duomo, dove ci sarà un momento di raccoglimento. Per martedì sono previsti i funerali, sempre in Duomo, alle 14. Verrà decretata una giornata di lutto cittadino.
Il video del fermo della madre e del compagno
Il corpicino di Leonardo martoriato
"Martoriato" è stata la parola che Mineccia ha usato per definire il corpo di Leonardo. Le immagini dell'autopsia sono agghiaccianti, hanno sconvolto perfino gli inquirenti, nonostante i loro anni di esperienza. Una violenza del genere "non nasce dal nulla, non è un momento di follia e basta, non è un raptus" ha detto Caramore. Si è trattato di un vero e proprio pestaggio sistematico, che è culminato con lo scoppio del fegato, dovuto ad uno schiacciamento o a un calpestamento, come riporta il referto dell'autopsia. Poi Leonardo è morto nell'arco di mezzora, forse anche meno vista l'età, nonostante tutti gli sforzi del personale medico per salvarlo.
"Nessuno merita il tuo perdono"
La nonna del piccolo, madre di Gaia, Tiziana Saliva, si affida ai social network, dove scrive: "Sei e sarai per sempre un angelo puro e delicato. Nessuno merita il tuo perdono, siamo TUTTI indegni e dannati". Dietro queste parole rispunta lo spettro dei maltrattamenti, dei lividi sospetti che qualcuno aveva già notato su Leonardo nei mesi precedenti alla tragedia, ma che nessuno ha denunciato. All'inzio di aprile Leonardo era già stato portato al pronto soccorso per un morso di un cane, ferita poi risultata incompatibile con quello che raccontavano la madre e il compagno. "Questo omicidio si situa in un quadro di maltrattamenti - ha spiegato Mineccia - Ora emergono altri particolari dalle persone vicine alla famiglia che avevano notato un disagio nel bambino".
La madre e il compagno fermati
In casa con Leonardo c'erano la madre, Gaia Deini Russo, 22enne, e il suo compagno di 23 anni, Nicolas Musi. I due sono stati entrambi fermati nella serata di venerdì 24 dopo le indagini, coordinate dal pm Ciro Caramore, e i risultati dell'autopsia. Lui si trova nel carcere di Novara, lei in una struttura protetta ai domiciliari, dato che è in gravidanza. Dai controlli è emerso che il compagno ha alcuni precedenti di polizia per violenza sessuale, percosse, maltrattamenti, truffa, furto e stupefacenti. La mattina stessa dell'omicidio è stato sottoposto ad analisi ed è risultato che nelle ore precedenti aveva assunto cocaina e cannabinoidi, anche se è da stabilire se al momento della pestaggio fosse effettivamente sotto l'effetto di droghe. Resta da capire chi dei due abbia ucciso materialmente il piccolo Leonardo.