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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Santa Rita / Via del Gazzurlo

Omicidio trans a Novara: arrestati Paolo Gnemmi e Rocco Timpano

Sta volgendo al termine l'indadine coordinata dalla Procura della Repubblica di Novara. Nella stessa sera, i due arrestati avevano aggredito un altro transessuale, che ha poi collaborato con le forze dell'ordine per cercare di ricostruire la vicenda ed individuare i responsabili

Sono due 30enni gli autori dell'omidicio di Willian Semiao Cock, il giovane trans brasiliano trovato morto nella sua auto nella mattina di ieri, martedì 28 febbraio.

Si tratta di Paolo Gnemmi, classe 1977 residente a Fara Novarese e dipendente presso una ditta di Gattinara, e Rocco Timpano, 36 anni di Ghislarengo, gestore di un distributore di benzina. I due avrebbero collaborato per rapinare la vittima, che ha però cercato di resistere, finendo poi uccisa.

I dettagli del delitto sono stati comunicati questa mattina dal Procuratore capo della Repubblica Francesco Saluzzo e dal Pubblico ministero Marco Grandolfo.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il delitto è avvenuto poco dopo l'una di notte. La vittima, nata in Brasile e da alcuni anni in Italia, è stata avvicinata da uno dei due uomini in corso Vercelli con la scusa di voler consumare un rapporto sessuale; poco dopo essersi appartati nella zona di via Gazzurlo, in cui è stato rinvenuto il corpo, è comparso anche il secondo uomo che ha minacciato la vittima con una pistola nel tentativo di rapinarla.

A questo punto il trans ha cercato di reagire, ma è stato colpito con alcune coltellate e ucciso con due colpi di pistola, una rivoltella a tamburo calibro 38. A sparare è stato Rocco Timpano, mentre Paolo Gnemmi ha ferito la vittima con un coltello.

"E' stata proprio la particolarità dell'arma da fuoco - ha commentato il Procuratore capo Saluzzo - che ci ha fatto pensare a qualcosa di diverso dalla 'tradizionale' aggressione da parte di un eventuale cliente. Durante tutta l'indagini carabinieri e polizia hanno lavorato di concerto per raggiungere l'obiettivo: prima l'individuazione di uno dei due uomini, che ha poi portato alla localizzazione del secondo, trovato proprio mentre stava nascondendo l'arma da fuoco vicino alla propria attività commerciale".

I due soggetti, già noti alle forze dell'ordine, sono ora in stato di fermo, in attesa della convalida dell'arresto da parte del Pubblico ministero.

Le indagini sono state tempestive e si sono concluse in brevissimo tempo anche grazie alla testimonianza di un altro transessuale, aggredito dai due nella stessa sera in cui Brunella, nome d'arte della vittima, è stata uccisa. Nella prima aggressione non sono stati chiesti soldi, ma solo una prestazione sessuale. Il trans si è però spaventato e ha cercato di allontare gli uomini, chiudendosi poi all'interno della propria auto. I due lo hanno quindi minacciato, tagliando le gomme della vettura.

"Questo delle gomme tagliate - ha commentato il Pm Grandolfo - è il tratto distintivo dei due episodi. Anche nel caso della vittima, infatti, sono state torvati alcuni quarci nelle gomme dell'auto. Tagli che molto probabilmente sono stati commessi prima dell'omicidio".

Il movente resta quindi quello della rapina, una rapina finita nel peggiore dei modi, anche se secondo le autorità potrebbe esserci qualcos'altro all'origine del gesto dei due trent'enni. Un gesto che il Procuratore ha definito gravissimo proprio perchè gratuito: non c'era nessun motivo per arrivare all'omicidio. Oltretutto, la refurtiva recuperata dalle forze dell'ordine consiste soltanto in un telefono cellulare.

Restano ancora da chiarire alcuni particolari, che forse potranno essere spiegati dall'autopsia sul corpo della vittima, che verrà eseguita nelle prossime ore.

 

 

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