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Cronaca

Al maggiore di Novara le infermiere hanno il mal di schiena?

L'associazione novarese Le Ali della Vita Onlus ha raccolto la testimonianza di un'associata, che racconta di un'esperienza negativa vissuta nel reparto di di ginecologia ed ostetricia dell'azienda ospedaliero-universitaria

Dall'associazione novarese Le Ali della Vita Onlus arriva una testimonianza di un'esperienza tutt'altro che positiva vissuta all'interno dell'ospedale di Novara.

La Onlus ha raccolto la dichiarazione, e il racconto, di una loro associata, che per dovere di cronaca la riportiamo di seguito, come richiesto dal sodalizio.

 

"Mia figlia - racconta la donna all'associazione - si è ricoverata per un intervento chirurgico in regime di day hospital. Inizia l'avventura. Abbiamo avuto problemi prima a raggiungere il reparto (padiglione E) ed una volta raggiunta la corsia l'impressione ricevuta era che sia i medici (specializzandi?) e poi le infermiere fossero capitate lì per caso, per uno scherzo della macchina del tempo. Alle ore 7,30: accoglienza uguale a zero. La camera ed il letto arrivano dopo un ora che eravamo lì. Caos nel corridoio tra carrelli per le pulizie, carrelli per le terapie e sportello per i ricoveri, tutti in moto contemporaneamente. Della dottoressa che doveva operare mia figlia neanche l'ombra. Alle 12,30 mia figlia viene portata in sala operatoria. Operata da chi? Alle ore 13,20 torna in camera. Ci viene detto che per due ore non può nè bere nè alzarsi. Bene. Alle ore 15,30 è ora di fare pipì. Chiamo l'infermiera, la quale mi dice: 'Visto che c'è la mamma, le tolga il camice verde, le metta la camicia e la porti in bagno. Se non dovesse farcela o dovesse svenire ci chiama'. Al ritorno dal bagno mia figlia ha un abbassamento di pressione e riesco a malapena a portarla nel letto. Nel frattempo arriva il medico che assiste alla scena dalla soglia della stanza, dice di non farla alzare e se ne va per continuare il suo giro. Alle ore 16,30 il catetere nel braccio brucia, chiamiamo l'infermiera, la quale viene, guarda e se ne va. Non torna più. Mio marito innervosito chiama l'infermiera in corridoio, la quale dice: 'Che problema c'è, lo togliamo'. Ma dopo un pò. A seguire: altri due svenimenti e nessuno che tocca mia figlia. Mi viene un dubbio: é mia figlia che ha la rogna o le infermiere hanno mal di schiena? Abbiamo lasciato il reparto senza essere riusciti a parlare con un medico strutturato. Via a casa e a mai più".

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