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Cronaca

Traguardo importante per il Maggiore: 900 trapianti di rene effettuati dal 1998

Un risultato particolarmente significativo per l'ospedale di Novara, che pone il Centro di Trapianto Renale dell'azienda ospedaliero-universitaria al terzo posto in Italia

Nei giorni scorsi, l'ospedale Maggiore di Novara ha raggiunto un importante traguardo: quello dei 900 trapianti di rene effettuati a partire dal 4 novembre del 1998, data del primo intervento.

Si tratta di un risultato particolarmente significativo, che pone il Centro di Trapianto Renale dell'azienda ospedaliero-universitaria novarese al terzo posto in Italia, e che conferma l'eccellenza dell'ospedale e la capacità di operare in rete dei diversi reparti che sono coinvolti in tutte le fasi di un trapianto.

La storia del Centro è iniziata il 4 novembre 1998 e da allora la divisione, che attualmente è parte della Struttura complessa universitaria di Nefrologia e Trapianto Renale diretta dal professor Piero Stratta, ha progressivamente incrementato nel corso degli anni la propria attività, fino ad arrivare ai 900 trapianti: accanto al tradizionale programma da donatore deceduto, sono stati avviati il programma di trapianto da donatore vivente, anche prima della dialisi e con prelievo laparoscopico, ed il doppio trapianto di rene.

"Lo sviluppo di un programma così complesso e all’avanguardia ed il raggiungimento di risultati così importanti - comunicano dall'azienda ospedaliero-universitaria - non possono che nascere da un movimento coordinato a livello Regionale, movimento che ha condotto, anche nel 2011, a risultati di assoluta eccellenza per la nostra Regione. Se il traguardo di 900 trapianti di rene a Novara è senza dubbio molto lusinghiero, l’aspetto da evidenziare è l’eccellenza dei risultati ottenuti in questi pazienti ed il loro andamento nel tempo, sia come sopravvivenza del rene trapiantato, che come sopravvivenza del paziente: si tratta di risultati veramente soddisfacenti che, dalle statistiche  recentemente pubblicate dal Centro nazionale trapianti, hanno visto il Centro di Novara collocarsi ai primissimi posti come sopravvivenza dei pazienti e dei reni a breve e lungo termine. Questi risultati sono ancora più degni di attenzione se si considera come negli ultimi anni sia di molto cambiata la tipologia dei pazienti avviati al trapianto di rene tanto che oggi, sempre più, si tratta di interventi molto più complessi di un tempo, su malati in età avanzata, con tutte le problematiche connesse, o affetti, accanto all’insufficienza renale cronica, anche da malattie generali, cardiache e vascolari, che coinvolgono, oltre al rene, anche altri organi e che rendono il paziente a maggior rischio clinico e di maggiore complessità".

Partecipano direttamente a questa attività: in primo luogo per l’aspetto chirurgico la Chirurgia Vascolare, diretta dal dottor Piero Brustia; la Clinica Urologica del professor Carlo Terrone; l’Emodialisi–Nefrologia del dottor Martino De Leo; l’Anestesia e Rianimazione del professor Francesco Della Corte.

Un programma di questo genere, per attuarsi con successo, richiede un coinvolgimento di tutti i ruoli sanitari e non, una stretta collaborazione tra componente universitaria ed ospedaliera, una elevata professionalità di tutte le attività sia cliniche che dei servizi di accertamento diagnostico ed un accurato programma formativo, di preparazione di insegnamento, quale quello fornito dalla Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università del Piemonte Orientale.

Il primo momento fondamentale di questa attività nasce dalle donazioni, che hanno raggiunto anche quest’anno in Piemonte livelli di rilievo. Per Novara questa attenzione parte da molto lontano, da quando cioè nei primi anni ’80 si avviò, tra numerose difficoltà operative, un programma per la donazione e per il prelievo. E questa particolare sensibilità si è sempre mantenuta nel tempo. Tanto che, anche quest’anno, la rianimazione  del Maggiore, diretta dal professor Francesco Della Corte, ha primeggiato, in ambito regionale, per segnalazione ed utilizzo delle donazioni. Per questo è sempre necessario mantenere attivo un programma di informazione-formazione per la popolazione generale ed in particolare per i giovani e per gli studenti, che trova nei coordinatori delle Rianimazioni della Regione e nell’Aido gli attori principali.

"Ma tutto questo - ha spiegato il prof. Stratta - ci richiede attenzione anche verso altri programmi: è il caso ad esempio dell’implementazione dei trapianti di rene da donatore vivente (ad oggi a Novara ne sono stai effettuati complessivamente 37) anche prima dell’avvio della dialisi, programma ad elevata qualificazione destinato in particolare ai riceventi più giovani. Si tratta di un aspetto innovativo che i medici del reparto stanno sempre più sviluppando e che richiede preparazione e dedizione, con particolare attenzione ai pazienti, ai medici di base e anche degli specialisti nefrologi della Regione. Un notevole sviluppo per la donazione di  rene da vivente è già stato ottenuto con l’introduzione della metodica di prelievo con tecnica laparoscopica, metodologia meno invasiva e meglio tollerata dal donatore rispetto a quella completamente chirurgica: a Novara questa metodica è stata introdotta dal professor Carlo Terrone ed è stata utilizzata in tutti gli ultimi trapianti di rene da donatore vivente effettuati".

E’ significativo, infine, che il traguardo dei 900 trapianti sia stato raggiunto nei giorni in cui la Regione ospitava per la prima volta il convegno nazionale della Società Italiana Trapianti d’organo, che si è svolto a Torino con l’organizzazione e la presenza fattiva di tutti i Centri di Trapianto regionali. In quest’ambito la partecipazione dei professionisti impegnati del trapianto di rene a Novara è stata non solo numerosa, ma  particolarmente qualificata ed attiva con apprezzati interventi e lavori presentati dai nefrologi, dai chirurghi vascolari, dagli urologi, dai radiologi  interventisti e dagli anestesisti del Maggiore.

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