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Politiche sociali in provincia: buoni i dati emersi dal primo osservatorio

Sono stati presentati lunedì 22 aprile a Palazzo Natta i risultati del primo osservatorio provinciale sulle politiche sociali. L'osservatorio ha lo scopo di fornire strumenti utili per programmare le attività future dell'assessorato

Presentato il bilancio del Primo Osservatorio Provinciale per le politiche sociali da parte della Provincia di Novara.

E' stato presentato lunedì 22 aprile a Palazzo Natta il resoconto dell'attività dell'osservatorio provinciale delle politiche sociali da parte della Provincia di Novara. Ad aprire il tavolo dei lavori il presidente della Provincia Diego Sozzani che sin dalle prime battute ha rivolto "un ringraziamento particolare all'assessore alle Politiche socio assistenziali Anna Maria Mellone senza il cui contributo il report non avrebbe preso forma. Il report che presentiamo - ha spiegato il presidente - contiene gli esiti di una approfondita analisi condotta dall'assessorato in riferimento all'anno 2011. Questo report è un documento utile anche alla Regione, in questo momento, per quanto riguarda il capitolo sociale, sorda. E' altresì - chiosa Sozzani -  un lascito importantissimo nelle mani di chi subentrerà al posto dell'ente provinciale, ente che non sa di che vita vivrà dopo il 31 dicembre 2013".

"I dati che leggerete nel report sono tutti dati attendibili - spiega l'assessore Anna Maria Mellone - abbiamo voluto dare a tutti con questo lavoro un'idea completa e dettegliata dei servizi erogati sul territorio. Una fotografia precisa di tutte le attività sociale di tutta la Provincia. Da questo momento il lavoro futuro potrà essere basato a partire dall'integrazione dei servizi già presenti. Ed è anche uno studio che può ripetersi nel tempo portando il suo contributo di utilità a quella che sarà la situazione futura di governo della provincia.

Il dirigente dell'assessorato alle politiche sociali, Felice Sarcinelli, spiega come il lavoro sia partito nel 2008 affidandosi per la lettura dei dati subito a Irs. "All'inizio sbagliammo anche l'approccio - spiega Sarcinelli - perchè volevamo essere totalmente autonomi. Il quadro in cui tutto è nato è novevolmente, ad oggi, cambiato. Tutto ciò che sarà dopo questo osservatorio non è prevedibile. Di sicuro un dato certo, è che più gli enti sono piccoli, più sono piccole le difficoltà gestionali che si creano".

A spiegare il perchè dell'osservatorio e a illustrare la fotografia emersa  Alessandro Battistella di Irs, l'ente che ha incrociato i dati raccolti.  "Fughiamo da subito un possibile dubbio - ha detto - il report era stato pensato quale stumento di aiuto e coordinamento, nella gestione delle politiche sociali del territorio, in vista dell'arrivo, poi non verificatosi, dei piani di zona territoriali. Dall'incrocio dei dati emerge che mai un ente novarese ha ricevuto contributi derivanti da fondi europei, poi emerge un altro dato significativo per Novara: in provincia si spenderebbe di più per i minori e i disabili rispetto alle spese stanziate per anziani.
I servizi per minori e famiglie sono costati nel 2010 complessivamente 615.190 euro: se si considera la popolazione residente nel territorio, pari a 24,36.746 persone, la spesa pro capite che si riceve per questa area di intervento è di 16,7 euro. Se si prende - spiega Battistella - come punto di riferimento il numero dei minori residenti, in tutto 5.808, abbiamo una spesa procapite per minore di circa 106 euro. L'altro servizio più costoso è stato il servizio socio-educativo professionale con una spesa complessima di 111mila 600 euro e una spesa media per utente di 1,924 euro. Ragionando in termini di spesa per utente - si legge nel report - appare elevata la voce la voce dei contributi a rette per la prima infanzia: in media 10mila euro per ognuno dei minori assistiti. Per i servizi dedicati all'affido e all'adozione dei minorisono stati spesi complessivamente circa 57mila euro.  L'assistenza domiciliare è stata erogata a sole tre famiglie con un costo di circa 8mila e 873 euro e una spesa media per famiglia di 2mila 958 euro.

Ad accendere la tv - fa notare Battistella -  appare che il problema in Italia sia solo dettato dagli anziani. Questo sul territorio novarese non è corrisponde a realtà. I finanziamenti che la Provincia stanzia per gli anziani autosufficenti sono ben poca spesa. Il nodo cruciale dei prossimi anni ruoterà attorno il disagio degli adulti: disagio sociale e lavorativo. Attorno al mondo del disagio degli adulti osserviamo un disagio in crescita esponenziale a cui si deve fare fronte".

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