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Cronaca

Parco del Ticino: nuova regolamentazione per il contenimento dei cinghiali

Le norme riguardano: selecontrollori, istituzione di un codice deontologico, rimozione delle altane e nuova destinazione dei capi abbattuti.

Individuazione dei soggetti abilitati ad intervenire per l'abbattimento dei cinghiali (selecontrollori);  un disciplinare deontologico per regolamentare gli interventi; rimozione dei punti di appostamento fissi (altane) e nuova destinazione dei capi abbattuti: sono queste le principali novità  per quanto riguarda gli interventi di contenimento della presenza di cinghiali all'interno dell'area del Parco dl Ticino e Lago Maggiore.

Si tratta di una regolamentazione definita da decreti recentemente emanati dal commissario dell'Ente Parco, Marco Mario Avanza.  Un problema, quello della proliferazione dei cinghiali, davvero annoso e che ha creato molti danni agli agricoltori.
"Mi sono preso carico del problema quando sono arrivato nel 2012 - ha detto Avanza nel corso di una conferenza stampa a Villa Picchetta - perchè la pressione su questo problema era enorme". Si è quindi intervenuti attraverso l'opera dei selecontrollori. Nel 2011 sono state effettuate 130 uscite notturne, mentre lo scorso anno sono salite a 240. Il numero dei capi abbattuti è passato dai 197 del 2011 agli oltre 400 del 2013, mentre lo scorso anno sono stati circa 250. "Questa situazione - ha proseguito Avanza - ha permesso di cambiare il regolamento: sarà ridotto il numero delle altane, e sarà creato un codice etico di controllo per i selecontrollori. Parallelamente, si proseguirà con il progetto, già avviato in fase sperimentale (in alcuni campi di Oleggio) legato all'elettrificazione di alcuni tratti. E' in atto una collaborazione con il Parco lombardo per cercare di contenere i cinghiali". L'autorizzazione per i selecontrollori sarà annuale e basata sia sul comportamento che sul numero di uscite effettuate, oltre che al rispetto del codice etico.

"Abbiamo pensato - ha detto il guardiaparco Leonardo Picchianti - anche alla destinazione dei capi abbattuti. Attualmente sono trattenuti dagli operatori: con il nuovo decreto, anche per questioni di sicurezza alimentare, vogliamo che vengano portati presso un centro certificato per la lavorazione delle carni".

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