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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio Lagrutta e delitto di Oleggio: l'assassino è lo stesso

Salvatore Stentardo, in carcere dal dicembre 2014 per l'omicidio di Maria Rosa Milani, ha confessato anche l'aggressione mortale a Ida Lagrutta, avvenuta nel novembre del 2011 a Novara

E' Salvatore Stentardo l'assassino di Ida Lagrutta, la gioielliera novarese aggredita durante una rapina nel suo negozio, "Oro 999", di corso risorgimento il 18 novembre 2011 e poi morta dieci giorni dopo in ospedale, a causa delle ferite riportate. La donna era stata colpita più volte alla testa con un oggetto contundente non identificato.

I dettagli delle indagini che hanno portato alla sua dentificazione sono stati resi noti questa mattina in Procura a Novara.

L'uomo è già in carcere per l'omicidio di Maria Rosa Milani, avvenuto a Oleggio nel settembre del 2014. I carabinieri del Reparto Operativo, guidato dal colonnello Maurilio Liore, sospettavano di lui già da diverso tempo: "Tutto è nato dalle indagini sull'omicidio Milani", ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Giovanni Spirito.

E proprio dallo sviluppo dell'inchiesta sull'omicidio della pensionata di Oleggio è arrivata la svolta, che ha permesso di ricostruire quanto accaduto quella sera del 2011 nella gioiellieria di corso Risorgimento e di collocare Stentardo in un contesto temporale compatibile con la rapina al negozio di Ida Lagrutta. A questo punto, Stentardo ha confessato, ammettendo la propria responsabilità nell'omicidio.

"Le indagini - ha commentato il Pm Ciro Caramore - non sono però terminate. La confessione di Stentardo non ci basta: riteniamo infatti che ci fosse anche una seconda persona sulla scena del crimine quel 18 novembre del 2011. E' possibile che Stentardo non abbia agito da solo, anche se è chiaro che lui abbia avuto un ruolo nell'omicidio della signora Lagrutta".

"Questo è un primo importante risultato - ha sottolineato il procuratore Onelio Dodero - ma esistono ancora zone d'ombra nella vicenda. Ora abbiamo una dichiarazione di ammissione di responsabilità, ma non ci accontentiamo: andiamo avanti con le indagini per ricostruire il fatto con esattezza. L'ufficio della Procura non dimentica, lo sappiano i familiari delle vittime ma soprattutto i responsabili".

Stentardo era già stato arrestato il 25 novembre del 2011 per un altro reato; finito in carcere, nel settembre del 2014 era evaso dalla Casa circondariale di Novara, dove era sottoposto al regime di semi libertà (lavorando come impiegato presso l'Ufficio di esecuzione penale esterna). Durante la sua fuga, aveva deciso di rifugiarsi in una zona boschiva di Oleggio, dove si è poi consumato il delitto della pensionata. Dopo alcuni mesi di indagini, era poi stato catturato nel dicembre dello stesso anno a Bologna.
 

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