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Cronaca

Riti magici e abusi sessuali anche su bambine: al via il processo alla "setta delle bestie"

Inizia a Novara il processo ai membri della setta che per 30 anni ha reclutato e abusato di giovani e giovanissime

Sono 26 le persone accusate di vari reati, tra cui associazione per delinquere, violenza sessuale, anche su minore, e riduzione in schiavitù.

Arriva oggi alla Corte d'Assise di Novara il caso della "setta delle bestie", come i membri stessi si definivano. Le indagini, iniziate nel 2018 dalla denuncia di una vittima, hanno portato alla scoperta di un psicosetta con base nella campagna di Cerano e diramazioni nella città di Milano e nel pavese. 

A capo di questa setta il "Dottore", come veniva chiamato l'uomo che era considerato il leader, secondo i racconti delle testimoni.  Il "Dottore", Gianni Maria Guidi, erborista milanese di 79 anni, non sarà presente in aula a causa delle sue condizioni di salute. Guidi, come tutti gli altri imputati, respinge ogni accusa. 

Il racconto delle vittime

Dalle indagini sembra che il leader della setta delle "bestie" (questo è il nomignolo con il quale si chiamavano tra di loro) veniva aiutato da alcune sue strette collaboratrici, oggi tra le persone accusate di vari reati. "Lui decide tutto, Lui decide chi puoi frequentare, dove puoi lavorare. Lui sceglie quali ragazze devono farlo divertire. Lui sceglie se puoi o non puoi frequentare i nostri "luoghi fatati". Lui è Lui. Noi lo chiamiamo "Lui" o "il Dottore", perché non possiamo nominare il suo nome, non ci è concesso" raccontava la vittima.

Secondo le ricostruzioni le "prescelte", generalmente giovani ragazze, anche adolescenti o addirittura bambine, come nel caso della prima vittima che ha denunciato, venivano introdotte alla filosofia della setta ed iniziate a "pratiche magiche", tra le quali, soprattutto, pratiche sessuali e vere e proprie torture, che servivano ad "annullare l’io pensante", "accendere il fuoco interiore" ed entrare in un "mondo magico, fantastico e segretissimo".  

La setta finiva così per assorbire ogni aspetto della vita delle giovani, che si trovavano isolate dal mondo esterno, senza punti di riferimento, rendendole totalmente dipendenti dalla setta che costituiva a quel punto l’unico sostegno sia economico che morale

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