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Cronaca

Sgominate 5 bande di super-ladri: 53 furti in abitazioni per un bottino di 220mila euro

Quindici persone sono finite in manette grazie all'operazione dei carabinieri "Prometeo Tre"

Si chiama "Prometeo tre" l'operazione con cui i carabinieri di Novara hanno assicurato alla giustizia 15 persone, responsabili di almeno 53 furti in abitazioni. L'operazione è un proseguimento delle altre due che nello scorso anno hanno portato in carcere 20 persone che agivano in bande differenti, ma tutte con lo stesso modus operandi.

Operazione Prometeo Tre

Come agivano

Ora i militari del nucleo investigativo novarese, grazie ad un complesso lavoro di ricerca e indagine, hanno assicurato alla giustizia i componenti di cinque diverse bande che compivano furti in tutto il nord ovest del Paese. Le basi operative erano tutte in Lombardia: i criminali partivano da Milano, Pioltello, Buscate, Mulazzano e Tavazzano, nel lodigiano, a bordo di auto rubate. Dopo essersi messi in viaggio sull'autostrada sceglievano, senza un criterio preciso, una città o un paese da colpire. Qui attendevano il tardo pomeriggio e, complice il buio, entravano in appartamenti e villette per svaligiarli. La refurtiva era sempre composta principalmente da gioielli, argenteria, orologi, capi di abbigliamento di marca e altri oggetti facilmente rivendibili. I militari hanno calcolato che la merce rubata ha un valore che si aggira intorno ai 220mila euro.

I furti

Gli investigatori sono riusciti ad accertare almeno 53 furti compiuti da queste cinque bande in diverse zone del nord ovest. In provincia di Novara hanno colpito a Trecate, Galliate e Cameri, ma i furti sono stati compiuti anche nelle province di Milano, Monza, Como, Lecco, Bergamo, Lodi, Cremona, Varese, Brescia e Genova. Le 15 persone arrestate, che agivano in gruppi ben distinti e non collegati fra loro, sono quasi tutti di origine albanese e hanno precedenti specifici per reati contro il patrimonio. 

Le indagini

«É stato un lavoro investigativo lungo e complesso - ha spiegato il comandante della compagnia Domenico Mascoli - Specifico che non sono state usate intercettazioni telefoniche, perchè i sospettati non usavano cellulari ma ricetrasmittenti per evitare di essere ascoltati. Non è stato facile ricostruire i movimenti e recuperare la refurtiva, che tra l'altro abbiamo già restitutito in gran parte ai legittimi proprietari».

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