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Cronaca

Cinghiali: siglato l'accordo con i Parchi per il contenimento

Torna la questione dei danni sempre più ingenti arrecati alle coltivazioni della Provincia. Sozzani: "L'obbiettivo è ridurre la situazione al danno 'zero'"

Torna a farsi sentire, come ogni anno, la questione degli ungulati e dei danni sempre più ingenti arrecati alle coltivazioni della Provincia.

Il loro numero, nel corso degli ultimi anni ha conosciuto un incremento significativo quanto preoccupante e ormai ampiamente al di sopra dei limiti di tollerabilità.

"L’obbiettivo è ridurre la situazione al danno 'zero' - ha spiegato il presidente della Provincia di Novara Diego Sozzani, nelle vesti di  assessore all’Agricoltura, alla Caccia e ai Parchi, affiancato dal presidente della Commissione consigliare preposta, Andrea Molfetta -. Questa è condizione senza la quale non è più possibile garantire la sopravvivenza di talune aziende agricole e salvaguardare il territorio. Gli imprenditori devono essere messi nelle condizioni di lavorare con professionalità e serenità, senza la preoccupazione di vedersi martoriati i propri terreni e distrutte le coltivazioni ed i raccolti".

"Il tutto - ha aggiunto Sozzani - tenendo conto che la carenza di fondi non ha permesso lo stanziamento di importi adeguati per rifondere gli agricoltori dei danni subiti a causa delle “invasioni” dei cinghiali".

Di venerdì 14 giugno, l’incontro con i responsabili delle Aree Protette che insistono sul territorio: Ente di Gestione Parco del Ticino e del Lago Maggiore, Ente di Gestione Aree Protette Valsesia e Ente di Gestione Riserve Pedemontane e Terre d’Acqua.

Unanime l’accordo per una collaborazione a 360° proprio nell’ottica di affrontare e risolvere il problema.

Da un lato la Provincia ha suggerito agli Enti Parco: di intensificare le uscite settimanali; di abbattere oltre ai maschi adulti anche le femmine e i giovani cinghiali; di adottare la rotazione dei Selecontrollori in modo da non legarli a uno specifico territorio; di evitare l’alimentazione invernale con pasturamenti; di estendere gli orari oltre le ore 24 per tutta la settimana; di prevedere interventi congiunti lungo i confini tra Provincia, Atc e Parchi; di aumentare il numero delle gabbie; di installare capienti recinti di cattura; di utilizzare le recinzioni elettrificate per la difesa degli appezzamenti.

Dall’altra vi è stata la piena disponibilità da parte dei rappresentanti dei Parchi a intervenire, riconoscendo nelle misure individuate il giusto percorso per affrontare il problema, percorso per certi versi già intrapreso. In tal senso il Parco del Ticino, per esempio, sta già attuando in via sperimentale dal 5 giugno l’ampliamento dell’orario alle 2 di notte per cinque giorni alla settimana.

Occorre però coordinamento e attenzione affinché comunque i parchi non vengano snaturati della loro mission. Analogamente la Provincia si sta muovendo con l’Atc e presso le sedi Regionali e Ministeriali affinché quanto prima si possano dare risposte concrete alle legittime istanze degli agricoltori.

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