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Cronaca

Novara, scoperta rete di distribuzione e spaccio di cocaina tra novarese e vercellese

A capo un giovane novarese, che si vantava di guadagnare di più di quanto avrebbe fatto in 30 anni di onesto lavoro

Nove misure cautelari e una rete di distribuzione e spaccio di cocaina smantellata dalla polizia di Novara.

Si è conclusa con una serie di perquisizione all'alba di oggi, mercoledì 31 marzo, l'operazione "White rooster" della squadra mobile di Novara, così chiamata perchè uno dei centri di spaccio era il parcheggio del centro commerciale Il Gallo di Galliate (rooster in inglese, ndr).

L'inizio delle indagini

L'operazione è partita nel maggio dello scorso anno, quando sono stati sequestrati 90 grammi di cocaina purissima: proprio la purezza dello stupefacente ha insospettito gli agenti della narcotici, che hanno così messo in piedi un’articolata e complessa attività di indagine. Gli investigatori hanno scoperto una rete di spaccio tra novarese, vercellese e torinese, con a capo P.V., cittadino italiano di 29 anni, attivo da diversi anni nel "settore" ma incensurato.

In tutto sono state eseguite tre custodie cautelari in carcere, una custodia cautelare degli arresti domiciliari, quattro obblighi di dimora e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, tutte misure emesse dal G.I.P. del Tribunale di Novara, su richiesta della Procura della Repubblica.

La rete di spaccio novarese

P.V. era infatti il vero e proprio padrone della rete di spaccio, che aveva un volume di 1,5 kg di cocaina al mese, con un guadagno di circa 100mila euro, che gli garantiva un tenore di vita ben al di sopra delle sue possibilità economiche. Il 29enne, residente in provincia di Novara, nelle intercettazioni si vantava proprio del suo guadagno, facendo notare che se avesse lavorato onestamente non sarebbero bastati 30 anni per accumulare così tanti soldi. L'uomo era molto cauto, sia nelle vendite che nei contatti con i clienti, ma non è stato sufficiente: la polizia è riuscita a ricostruire la sua rete di spaccio, che comprendeva sia la vendita al dettaglio, con cessione di piccoli quantitativi direttamente ai consumatori, che la vendita all'ingrosso ad altri spacciatori.

La vendita all'ingrosso

Tra i suoi principali clienti c'erano due italiani, B.L. di 35 anni, residente in provincia di Novara, e F.D. di 31 anni, residente nel vercellese: i due erano in grado di acquistare circa 100 grammi di cocaina a testa ogni dieci o quindici giorni, per poi rivenderla in proprio. L’indagine ha portato a scoprire altri venditori che si approvvigionavano di cocaina da B.L.: tra questi un uomo ed una donna, T.R. di 31 anni e P.G. di 47 anni, che lavoravano in stretta sinergia tra loro, oltre a M.M. di 48 anni, residente nella provincia di Torino, tutti italiani. Uno degli indagati si avvaleva anche dell'aiuto di uno zio 72enne, che non solo custodiva la droga per il nipote, ma spacciava anche in proprio. 

Per l’esecuzione delle misure cautelari, delle perquisizioni e dei sequestri sono stati impiegati oltre 50 agenti, con la partecipazione del personale delle squadre mobili di Torino, Alessandria, Aosta, Cuneo, Verbania e Vercelli, del Reparto prevenzione crimine Piemonte e del nucleo cinofili della Questura di Torino.

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