Romagnano Sesia: una raccolta firme per salvare il fiume Sesia
L'iniziativa è stata lanciata dal Gruppo consiliare di minoranza "Tutti per Romagnano Sesia" e coinvolge anche i comuni limitrofi. Obiettivo: mettere in sicurezza gli argini del fiume
Una raccolta firme per mettere in sicurezza gli argini del fiume Sesia, e scongiurare eventuali "catastrofi naturali".
L'inziativa è stata lanciata dal Gruppo consiliare di minoranza del Comune "Tutti per Romagnano Sesia", che fin dalla scorsa campagna elettorale (quando come lista civica è sceso in campo contro l'attuale amministrazione Baraggioni) ha sempre sostenuto la necessità di realizzare opere e interventi per la messe in sicurezza degli argini del Sesia.
"Durante il periodo pre-elettorale - ha spiegato Alessandro Donetti, consigliere di minoranza del gruppo "Tutti di Romagnano Sesia" - il tentativo posto in essere congiuntamente dai sindaci di Romagnano Sesia e di Prato Sesia non era stato sufficiente a sbloccare una situazione che continua a peggiorare; da quel momento al nostro interno si è aperto un acceso dibattito sulle possibili azioni da esperire per cercare di arrivare ad una soluzione definitiva. I recentissimi avvenimenti occorsi a Genova, nel Basso Piemonte, a Parma, in Toscana ed in Friuli Venezia Giulia hanno convinto tutto il gruppo che il tempo delle discussioni sul da farsi è ormai finito: non è infatti più possibile rimandare oltre un tentativo da parte nostra che se - come ci auguriamo - sarà seguito, sicuramente porterà dei frutti".
La lista civica intende quindi farsi promotrice della raccolta firme, che coinvolga però non solo il Comune e la cittadinanza di Romagnano Sesia, ma anche le amministrazioni di Prato Sesia, Grignasco e Gattinara.
"Queste ultime - ha spiegato ancora Donetti - saranno contattate nei prossimi giorni per organizzare un incontro che sondi le disponibilità dei sindaci ad organizzare nei loro Comuni dei gazebo per la raccolta firme".
L'obiettivo dell'iniziativa è infatti quello di unire le forze e "vincere l'inerzia burocratica che finora ha affossato tutte le istanze per l'adeguamento degli argini. Riteniamo - ha concluso Donetti - che una petizione popolare sia il modo migliore per rappresentare esattamente quanto le persone che abitano e vivono in queste realtà tengano all'integrità del territorio, un segnale che, soprattutto oggi, non può essere ignorato".