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Cronaca

Inquinamento, Legambiente: "Dalla Regione un silenzio vergognoso"

L'associazione ambientalista invita le Regioni e i Comuni a intervenire con politiche concrete ed efficaci per garantire una migliore qualità dell'aria e della vita in tutte le città

L'emergenza smog sta attanagliando le città del Nord Italia. Da giorni infatti, i livelli di esposizione dei cittadini agli inquinanti nell’aria rimangono elevati e ancora ben oltre le soglie consentite dalla normativa. A Novara, per cercare di contrastare gli alti livelli di inquinamento, il Comune ha emesso un'ordinanza che stabilisce la riduzione dell'orario massimmo di accensione degli impianti di riscaldamento in città.

Una situazione difficile, quella dell'inquinamento dell'aria, che secondo Legambiente "difficilmente sarà risolta solo con gli interventi sporadici che le amministrazioni propongono in fase d’emergenza, tra targhe alterne, blocchi del traffico, mezzi pubblici gratis e nessuna politica concreta e lungimirante".

"Nella grave situazione per la salute pubblica in cui ci troviamo - ha dichiarato Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte - è vergognoso il silenzio della Regione che non sta neanche facendo il tentativo di coordinare le politiche antismog sul proprio territorio. Al Piemonte serve subito un nuovo e coraggioso piano regionale antismog che sia ambizioso e concreto oltre che integrato con le altre politiche e pianificazioni delle diverse direzioni regionali, in particolar modo con il settore dei trasporti, delle infrastrutture, dell’urbanistica e delle politiche industriali. Ma nell’attesa del nuovo piano regionale i sindaci, primi responsabili della salute pubblica, non possono restare a guardare o, al più, regalare qualche giorno gratis o scontato sui bus. Devono invece gettare basi concrete per politiche efficaci e lungimiranti, a partire dal settore della mobilità prevedendo forme di disincentivo della mobilità privata".

Per questo motivo Legambiente invita il Governo, le Regioni e i Comuni a intervenire con politiche concrete ed efficaci per garantire una migliore qualità dell’aria e della vita in tutte le città, a partire da dieci proposte:
- 1000 treni per i pendolari. Annunciati nel 2006 dal Governo Prodi, che fece sperare in una nuova politica dei trasporti, ma mai arrivati. Intanto i disservizi portano sempre più persone a scegliere l’auto per spostarsi;
- fuori i diesel dalle città. Limitazione della circolazione in ambito urbano dei veicoli più inquinanti (auto e camion) sul modello adottato dalla città di Parigi: entro il 2016 divieto di circolazione di tutti i veicoli degli euro0 ed euro1, e dei diesel (auto e camion) euro2. Entro il 2017 divieto esteso a diesel euro3 e poi a crescere sino a vietare nel 2020 la circolazione dei veicoli diesel euro5 (quelli venduti sino ad oggi);
- nuovi controlli sulle emissioni reali delle auto: applicazione immediata dei nuovi criteri di prova di omologazione per i veicoli immessi sul mercato;
- ridurre la velocità. Imporre a livello nazionale il limite di 30 km/h all’interno dei centri abitati, con l’eccezione delle principali arterie di scorrimento;
- chi inquina paga. Prevedere, con una disposizione nazionale, l’estensione del modello dell’Area C milanese a tutte le grandi città e con una differente politica tariffaria sulla sosta, i cui ricavi siano interamente vincolati all’efficientamento del trasporto pubblico locale;
- muoversi in città… senza l’auto. Approvare un piano nazionale che imponga target di mobilità a livello urbano (sul modello della raccolta differenziata) per arrivare entro due anni ad una quota di spostamenti individuali motorizzati al di sotto del 50% del totale;
- prevenire è meglio che curare. Serve un serio Piano nazionale antismog in cui il Governo assuma un ruolo guida importante, dotato di risorse economiche, obiettivi misurabili e declinabili;
- stop ai sussidi all’autotrasporto per migliorare il Tpl. Dal 2000 al 2015 sono stati dati circa 400 milioni in media l’anno all’autotrasporto e anche per il 2016 gli aiuti diretti e indiretti saranno pari a 250 milioni di euro. Chiediamo che tali risorse siano, al contrario, destinate ad incrementare e migliorare il trasporto pubblico locale e il servizio per i cittadini;
- riscaldarsi senza inquinare. Divieto di uso di combustibili fossili, con esclusione del metano, nel riscaldamento degli edifici a partire dalla prossima stagione di riscaldamento. Obbligo di applicazione della contabilizzazione di calore nei condomini in tutta Italia a partire dalla prossima stagione di riscaldamento;
- ridurre l’inquinamento industriale. Occorre applicare autorizzazioni integrate ambientali (Aia) stringenti, come prevedono le norme europee e nazionali e rendere il sistema del controllo pubblico efficace.

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