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Cronaca Barengo

La storia del castello di Barengo

Non esistono testimonianze certe sulla sua fondazione, ma la prima documentazione sulla presenza di una fortezza a Barengo risale al Trecento

Il castello di Barengo sorge sul rilievo collinare alle spalle del centro abitato, in posizione sopraelevata sulla circostante pianura, lungo la strada che in origine univa la via Francigena con i guadi sul fiume Sesia.

Non esistono testimonianze certe sulla sua fondazione, ma la prima documentazione sulla presenza di una fortezza a Barengo risale al Trecento, quando l'intero abitato venne traslocato dalla riva dell'Agogna fino a ridosso della collina. Protetto dalle fortificazioni, il paese resistette alle devastazioni e ai saccheggi durante le guerre tra Giovanni II del Monferrato e Galeazzo Visconti negli anni 1358 e 1362.

La costruzione della rocca è contemporanea a quella del Castello di Briona, e risale alla seconda metà del XV secolo, quando i territori di Briona, Barengo e Maggiora divennero feudo dei Tornielli (1449). Il conte Giovanni Zanardo iniziò l'edificazione, proseguita dal figlio Melchiorre, di una nuova dimora signorile fortificata all'interno del castello trecentesco, occupando un terzo della superficie. L'edificio, sorto sul lato Nord, fu concepito sia in funzione militare sia per essere una piacevole residenza di campagna. Realizzato quasi interamente in mattoni, aveva pianta trapezoidale con i lati Est e Ovest paralleli e quello meridionale inclinato per permettere unmaggior soleggiamento degli ambienti interni; il lato occidentale rivolto alla collina era munito di due torri angolari, oggi scomparse; l'ingresso si trovava a Nord-Est, era protetto da un fossato e vi si accedeva attraverso un ponte levatoio.

Alla morte di Melchiorre, nel 1487, la proprietà non passo al primogenito Manfredo, come il castello di Briona, ma fu divisa tra i figli cadetti.

L'originaria struttura quattrocentesca ha subito numerose modifiche ed alterazioni nel corso dei secoli, e già all'inizio dell'Ottocento era parzialmente in rovina. Nel 1849 la rocca fu sottoposta ad un'opera di restauro che ne alterò l'impianto originario.

Nel primo dopoguerra la proprietà passò al conte Gaudenzio Tornielli di Borgolavezzaro, che commissionò all'architetto Carlo Nigra la ricostruzione del complesso secondo i canoni stilistici del medioevo. Ulteriori restauri furono eseguiti in seguito dalla famiglia Boroli, attuali proprietari del castello.

Nonostante le numerose ricostruzioni sono ancora presenti parecchie testimonianze della costruzione originaria, come i muri degli spalti, le fondamenta e alcune porte d'ingresso.

[fonte: www.turismonovara.it]

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