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Cronaca Carpignano Sesia

La storia del Castello di Carpignano Sesia

Nascosto in un angolo all'imbocco dall'antica "Via Biandrina", fu distrutto dai Visconti nel 1364. Al suo interno è conservato un torchio a peso datato 1575, il più antico del Piemonte

Chi giunge a Carpignano Sesia e percorre le strade carrozzabili del paese difficilmente si accorge del Castello, posto in un angolo, proprio all'imbocco dall'antica "Via Biandrina", non asfaltata e pertanto poco frequentata. Eppure, nei secoli, il paese si è sviluppato proprio attorno a questo nucleo, meglio conosciuto come quartiere del Castello, in pieno centro, con l'accesso principali da via Marconi.

Le prime notizie sul castello risalgono al XII secolo, ma tutto il complesso esisteva già da più di un secolo, come testimonia la chisa romanica di San Pietro, in esso inglobata, assegnabile agli inizi del XI secolo.

Nella sua storia fu ricostruito più volte; nel 1362 seppe resistere agli assalti delle truppe dei soldati di ventura inglesi, comandati dal tedesco Stertz, al soldo dei Monferrato, durante la contesa coni Visconti. Furono proprio i Visconti, in una pausa dalla guerra, a distruggere nel 1364 il castello, assieme ad altri della zona, per evitare che diventassero baluardo dei piemontesi.

La sua ultima cinta muraria risale al 1421, successivamente distrutta in gran parte durante le guerre del XVII secolo.

La struttura del castello è molto irregolare, ma tende a un andamento a forma circolare: sulla strada principale si innestano numerose vie secondarie strette e acciottolate. Gli edifici sono in gran parte del Trecento e del Quattrocento e alcune di questi sono stati sapientemente restaurati. Lungo la via centrale (via Castello), all'interno del complesso medioevale, si trova la cantina, che ospita in un ampio locale il monumentale torchio a peso datato 1575, costituito da un tronco di olmo lungo ben 13 metri, squadrato e utilizzato come peso per la spremitura dell uve, grazie a una vite verticale, infissa in un masso di granito ospitato a sua volta in un pozzo scavato nel pavimento in terra battuta. E' il più antico torchio di questo tipo in Piemonte. Gli altri due locali della cantina sono oggi utilizzati come raccolta di attrezzi della civiltà contadina, in particolare per la vinificazione.

[fonte: www.turismonovara.it]

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