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Cronaca

Finti incidenti per truffare le assicurazioni: scoperta banda di "spaccaossa" che agiva anche nel novarese

L'operazione della polizia di Palermo si è estesa alle province di Novara, Torino, Vercelli, Milano e Varese

31 indagati e circa 2 milioni di euro il giro di affari: sono questi i numeri dell'operazione della polizia del commissariato Brancaccio di Palermo, che si è estesa fino a Novara, ma anche a Vercelli, Torino, Milano e Varese.

La banda fratturava gambe e braccia per truffare le compagnie di assicurazioni: sono indagate 31 persone, otto delle quali destinatarie di fermo e decreto di sequestro preventivo. Inoltre, 15 dei 31 soggetti indagati sono stati segnalati alla magistratura in quanto percettori, direttamente o attraverso loro familiari, del reddito di cittadinanza.

Il video dell'operazione della polizia di Palermo

Le truffe risalirebbero al periodo compreso fra il 2017 e il 2020: le finte vittime, in massima parte, avevano raccontato di essere state investite mentre andavano in bicicletta, ma in realtà sarebbero state "mutilate" dalla stessa organizzazione in cambio di poche centinaia di euro. Le denunce dei falsi incidenti stradali, mediante raggiri o attraverso metodi estorsivi, sono avvenute a Palermo, ma anche in Piemonte e in Lombardia da palermitani che si recavano fuori dalla Sicilia ufficialmente "per cercare lavoro" oppure "in vacanza".

Circa 2 milioni di euro il volume di affari, di cui 700 mila già pagati dalle compagnie di assicurazione. Pratiche per un milione e duecento mila euro stavano per essere liquidate. Grazie all’attività d’indagine dei poliziotti del commissariato di Brancaccio è stato però possibile bloccare la liquidazione di alcuni indennizzi per centinaia di migliaia di euro. Le indagini sono scattate nell’aprile del 2020, quando a Palermo un uomo ha cercato di aprire un conto corrente con un documento falso. Ma decisiva è stata la collaborazione di due vittime, che hanno raccontato delle fratture subite e dell'organizzazione dei finti incidenti, fino a svelare l'importo liquidato dalle compagnie assicuratrici.

Durante le indagini e specialmente durante l’attività d’intercettazione è stato rilevato che i tre capi dell’associazione criminale avano un tenore di vita sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. Sono stati così effettuati gli accertamenti patrimoniali e individuati beni mobili e immobili, ritenuti di provenienza illecita, che sono stati sequestrati. Tra gli altri una casa, due magazzini e nove tra auto e motociclette (fra cui una Range Rover Evoque, una Bmw X4, una Mercedes Glc, una Audi).

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