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Cronaca

Crede di comprare criptovalute, ma viene truffato per 40mila euro

Denunciati due uomini che hanno convinto la vittima a versare i soldi

Pensava di investire in criptovalute, invece era una truffa.

Vittima del raggiro un uomo residente nel Verbano che ha aderito ad un investimento in criptovalute online pubblicizzato su Facebook. L'uomo è stato quindi contattato da un sedicente broker, che gli ha fatto installare sul proprio smartphone alcune applicazioni per la gestione dell’investimento. Capendo però che qualcosa non andava, la vittima ha ricontattato il broker, chiedendo di riavere le poche centinaia di euro che aveva provato ad investire: a quel punto il truffatore ha convinto l'uomo che per riavere i suoi soldi doveva fare un versamento di 40mila euro, con diversi bonifici, per poi riavere la cifra iniziale.

Dopo i bonifici la vittima ha capito di essere stata truffata e ha contattato i carabinieri di Verbania, che hanno immediatamente bloccato tutti i bonifici. I militari sono inoltre risaliti ai truffatori, due pregiudicati di 45 e 39 anni originari di Napoli e residenti in provincia di Ancona, che sono stati denunciati per truffa in concorso. 

Attenzione alle truffe

I consigli degli esperti informatici dell'Arma ricordano che:

-non sarà mai l’istituto di credito a contattare (via email, sms, telefono o sui social-network) per chiedere codici personali (come password, codici di accesso ai servizi online, numeri delle carte di pagamento). Solamente se sarà il cliente a contattare il numero verde della banca, per assistenza o operazioni, potranno essere richiesti i dati per l’identificazione;
− nelle comunicazioni la banca non inserisce mai link a pagine o applicazioni esterne in cui sia richiesto l'inserimento di codici personali;
− gli aggiornamenti delle App avvengono sempre e solo attraverso gli store ufficiali;
− anche se in apparenza scrive la banca, potrebbe trattarsi di una falsa comunicazione. Può sembrare infatti (cosiddetto attacco "spoofing") che l’email o sms provenga da un mittente di cui ci si fida, incluso il proprio istituto di credito. Occorre prestare molta attenzione perciò non solo al mittente ma anche al contenuto e ai dettagli del messaggio, che ad esempio spesso contengono errori di ortografia;
− è bene sempre diffidare comunque di Istituti di Credito sconosciuti, soprattutto se appartenenti a circuiti esteri, o di cui non si ha una adeguata conoscenza, specie nel campo degli investimenti azionari o in cripto-valute che in questo periodo sono molto diffuse.

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