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Omicidio Marcoli: Gurgone lancia accuse a Giuseppe Lauretta

Francesco Gurgone torna in aula, oggi giovedì 10 maggio, e decide di aggiungere particolari importanti alla sua verità. Sotto accusa c'è Pino Lauretta, considerato l'esecutore dell'omicidio di Ettore Marcoli

E' ripreso questa mattina, giovedì 10 maggio, il processo per il delitto di Ettore Marcoli, imprenditore novarese ucciso nel gennaio 2010.

A parlare nel processo che ora vede spostata l'attenzione verso Francesco Gurgone, la difesa che imputa a Gurgone di essere il mandante dell'omicidio Marcoli. Ed è proprio quest'ultimo che all'interno dell'udienza, presso la Corte D'Assise di appello di Novara, si è difeso prendendo la parola e facendo rimbalzare le accuse su altri imprenditori novaresi con i quali Marcoli era in contatto. "Quel 20 gennaio - sostiene Gurgone - fu Pino Lauretta che venne da me, munito di armi, e mi disse stasera alla ditta Marcoli si riuniscono per una riunione, insieme all'imprenditore Pompa con la quale si sarebbe voluto fondare una nuova società. Lì per lì ho sogghignato pensando ad uno scherzo, ho capito successivamente che la situazione avrebbe preso un'altra piega".

I difensori di Francesco Gurgone a loro volta puntano la loro arringa difensiva sull'inesistenza del movente per uccidere da parte di Gurgone. "Il nostro assistito - dicono - non avrebbe avuto nessun motivo per compiere questo delitto. Ricordiamo che al momento del delitto di Marcoli, Gurgone era un suo impiegato e svolgeva il suo lavoro senza alcun problema".

Dal canto suo Gurgone ha smentito categoricamente in aula, questa mattina, anche la ricostruzione dei fatti, avvenuta a suo tempo per opera degli inquirenti, che lo vedrebbe "oltre che accusato anche soggetto affiliato alla criminalità organizzata". Per tutti questi motivi, la difesa ha chiesto al Pm. Ciro Caramore, che aveva già chiesto l'ergastolo per l'imputato, l'assoluzione dal reato e il conseguente ridimensionamento della pena con la scusante del "reato diverso da quello commissionato".

L'udienza per la sentenza definitiva è rinviata a giovedì prossimo, 17 maggio.

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