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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Industria novarese: produzione in calo per 7 trimestri di fila

Ancora negativo l'andamento dell'industria manifatturiera locale, che nel secondo trimestre 2013 vede diminuire sia la produzione che il fatturato. Spiragli positivi solo dall'estero

Registra ancora segnali negativi l’andamento dell’industria manifatturiera novarese, che nel secondo trimestre 2013 vede diminuire sia la produzione che il fatturato.

La 167a "Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera" registra flessioni in tutte le province del Piemonte, eccetto Torino, con la performance novarese posizionata al penultimo posto: in confronto al periodo aprile-giugno 2013 la produzione provinciale arretra del -3,4% (-1,2% il dato regionale) e anche il fatturato appare in diminuzione, con un calo del -2,8% (a fronte del -0,6% dell’intero Piemonte).

L’indagine ha coinvolto nel Novarese 141 imprese, per un totale di oltre 7.900 addetti ed un fatturato superiore ai 2,4 miliardi di euro.

"I dati - ha commentato il presidente della Camera di Commercio di Novara Paolo Rovellotti - evidenziano qualche sofferenza in più rispetto al contesto regionale, ma ci conforta constatare, pur nella negatività espressa dal calo della produzione, il settimo consecutivo, un miglioramento rispetto agli indicatori rilevati in apertura d’anno. Dall’estero si riaprono spiragli positivi, gli unici in grado di rischiarare un quadro con numerose zone d’ombra che si chiamano burocrazia, incertezza legislativa, rigidità del mercato del lavoro. Il vero problema non è il potenziale competitivo delle nostre imprese, che rappresenta un dato di fatto, bensì le sfavorevoli condizioni di contesto con cui gli imprenditori devono fare i conti e che finiscono troppo spesso per frenare la loro attività".     

Il calo della produzione industriale interessa tutte le attività economiche, con l’unica eccezione del tessile-abbigliamento, che rispetto al secondo trimestre del 2012 evidenzia un lieve aumento, pari al +1%.

Le flessioni dell’output registrate dai principali comparti (alimentare, tessile-abbilgliamento, chimica-gomma-plastica e metalmeccanico) appaiono comunque moderate: appena al di sotto del punto percentuale per alimentare e metalmeccanico (con le rubinetterie che scendono al -2,3%) e leggermente inferiore alla media provinciale per la chimica-gomma-plastica (-3,1%).

L’analisi della domanda mostra risultati diversificati rispetto alla provenienza delle commesse: mentre gli ordinativi domestici si confermano in calo, con una flessione annua del -4,2%, quelli provenienti dall’estero evidenziano un aumento del +5,6%.

L’incremento della domanda oltreconfine coinvolge tutte le attività economiche e, in modo particolare, la chimica-gomma-plastica, che oltre a mettere a segno un incremento a due cifre (+10,4%) rappresenta l’unico comparto che riesce a registrare un risultato favorevole anche sul fronte delle commesse interne (+2,6%).

Il confronto con il secondo trimestre 2012 vede diminuire il fatturato, che rispetto allo scorso anno si riduce complessivamente del -2,8%: restringendo l’analisi ai principali comparti il quadro risulta più attenuato, con risultati che vanno dal -1,4% dell’alimentare al +1% della chimica-gomma-plastica. Aumenta, invece, il fatturato estero, con un incremento medio del +1,6%, sostenuto da tutti i comparti di attività economica.

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