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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Coronavirus, il "Bonus Piemonte" è legge: 116 milioni di contributi a fondo perduto per oltre 60mila attività

Via libera dalla Commissione bilancio del Consiglio regionale riunita in sede legislativa. Cirio: "Dalla prossima settimana al via i pagamenti"

La Commissione Bilancio del Consiglio regionale convocata in sede legislativa ha dato il via libera nella serata di ieri, giovedì 14 maggio, al "Bonus Piemonte", il contributo a fondo perduto predisposto dalla Regione per sostenere le imprese colpite dal lockdown durante l’emergenza sanitaria legata al coronavirus. Il provvedimento è uno dei pilastri di "RipartiPiemonte", il piano da oltre 800 milioni di euro a sostegno della ripartenza di imprese e cittadini nella "Fase 2".

"Desideriamo ringraziare la disponibilità di tutti i capigruppo del Consiglio regionale - hanno commentato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’assessore al Commercio Vittoria Poggio e l'assessore alla Semplificazione e Rapporti con il Consiglio regionale Maurizio Marrone - che hanno accettato di stralciare il bonus dalla discussione complessiva del piano 'RipartiPiemonte' consentendone così la discussione e approvazione in tempi molto rapidi. Questa è una delle misure più importanti e urgenti del nostro piano per sostenere imprese e famiglie, messe in grande difficolta da oltre due mesi di chiusura. Il bonus vuole essere non solo un aiuto, ma anche un segnale concreto e immediato".

Coronavirus: con "RipartiPiemonte" dalla Regione aiuti ad aziende, lavoratori, famiglie e giovani

E' pari a 116 milioni di euro il valore complessivo del "Bonus Piemonte" (dai 500 ai 2500 euro) che andrà a beneficio di 60mila realtà del territorio:

  • 88 milioni di euro per 37mila imprese del commercio e dell’artigianato (bar, gelaterie, pasticcerie, catering, ristoranti e agriturismi, ristorazione da asporto e ristorazione non in sede fissa, centri estetici, saloni di barbieri e parrucchieri, centri benessere, sale da ballo, discoteche, taxi e  servizi di noleggio con conducente);
  • 13 milioni di euro per 10mila attività del commercio ambulante (7mila non alimentari e 3mila alimentari);
  • 15 milioni di euro per altre 11mila attività (cartolerie, librerie, negozi d’abbigliamento, tessuti, calzature, pelletteria e accessori, agenzie di viaggio, tour operator, cinema piemontesi, organizzatori di eventi, scuole guida, studi di tatuaggio e piercing, negozi di ottica e di fotografia, scuole di lingue, circoli ricreativi e operatori di altre forme di divertimento).

Dalla Regione sottolineano che la procedura per accedere al bonus sarà immediata e semplice. Già da oggi, venerdì 15 maggio, Finpiemonte inizierà infatti a predisporre l’invio di una comunicazione via Pec a tutti gli interessati, che entro la prossima settimana riceveranno le istruzioni per ricevere il bonus. Una volta risposto alla Pec il contributoverrà accreditato nell’arco di qualche giorno.

Troppi esclusi e discriminazioni tra categorie

"Il Bonus Piemonte della Giunta Cirio è un provvedimento che contiene troppe criticità e che più che includere esclude. Troppe sono le attività produttive fuori da questo perimetro per le quali, fin da subito, abbiamo chiesto di trovare le risorse, e continuiamo a chiederlo".

E' questo il commento del presidente e del vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Ravetti e Raffaele Gallo, del gruppo del Partito Democratico.

"Rileviamo, inoltre - hanno aggiunto gli esponenti dem - che per le categorie incluse sono previsti bonus differenziati, mentre con i nostri emendamenti abbiamo chiesto che il bonus fosse uguale per tutti i soggetti beneficiari, senza differenze! Questo è il primo intervento per economia e sanità della Giunta Cirio ed è arrivato con ritardo e con tante, troppe storture. La debolezza del 'Bonus Piemonte' è dimostrata anche dalla reazione di protesta dei commercianti che lamentano la fragilità dell’azione del Governo regionale: riaprire, infatti, non significa ripartire. La Giunta Cirio è in ritardo di almeno due mesi nel fornire risposte che non sono certo quelle contenute nel Riparti Piemonte".

Della stessa opinione, anche il consigliere novarese del Pd Domenico Rossi: "Con responsabilità abbiamo scelto di non bloccare i lavori della Commissione in fase legislativa, ma, seppur liberando risorse, il 'Bonus Piemonte' taglia fuori dai contributi migliaia di imprese. Una scelta arbitraria senza alcuna spiegazione da parte della Giunta regionale così come quella di assegnare più risorse ad un’attività piuttosto che ad un’altra anche se entrambe appartenenti alla stessa categoria. Con le nostre proposte abbiamo posto rimedio ad alcune di queste discriminazioni, ma la maggioranza ha scelto comunque di  lasciare indietro migliaia di imprese, esercenti, attività di ogni genere e le loro famiglie".

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