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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Città della Salute, il nuovo ospedale avrà oltre 700 posti letto e costerà 350 milioni

I dati sono stati diffusi dalla Regione, che ha confermato di aver ottenuto il via libera definitivo da parte del nucleo di valutazione ministeriale al progetto

C'è il via libera definitivo al progetto della Città della Salute di Novara. Lo ha confermato l'assessore regionale Antonio Saitta intervenendo ieri a Palazzo Lascaris nel corso di una seduta dedicata al tema. Non solo, l'assessore ha inoltre annunciato un investimento complessivo che sfiora gli 1,5 miliardi di euro sugli ospedali piemontesi previsto dalla delibera del piano di edilizia sanitaria che Saitta presenterà nei prossimi giorni al Consiglio regionale.

"Dopo molti anni - ha detto Saitta - finalmente la Regione Piemonte torna a investire sull'edilizia sanitaria, con la realizzazione del nuovo Parco della Salute di Torino, della Città della Salute di Novara, degli ospedali unici dell'Asl To5 e del Vco, con il completamento dei lavori di Verduno e Valle Belbo, il potenziamento dei presìdi di Fossano, Saluzzo e Savigliano, l'ammodernamento di reparti e pronto soccorso di strutture come il San Luigi e Alessandria".

"Per quanto riguarda il Parco della Salute di Torino e la Città della Salute di Novara - ha aggiunto l'assessore regionale alla Sanità - abbiamo compiuto nei giorni scorsi un altro importante passo avanti, ottenendo il via libera definitivo da parte del nucleo di valutazione ministeriale ai due progetti, che ora sono pronti per l'approvazione della Conferenza Stato-Regioni e quindi per la firma dell'accordo di programma con il Governo, che farà partire le gare di appalto".

Nello specifico, il nuovo ospedale novarese avrà 711 posti letto e costerà in totale 353 milioni di euro, 320 per gli edifici e 33 per tecnologie e arredi. Di questi, 134 milioni saranno a carico di Regione e Stato, mentre il contributo del privato è di 219 milioni.

Per la realizzazione del nuovo ospedale, la Regione ha adottato la modalità del partenariato pubblico-privato: "E' l'unica - ha precisato Saitta - che ci può consentire di far partire realmente i lavori. Da molti anni, ormai, non vengono finanziate a livello nazionale leggi che stanziano risorse sull'edilizia sanitaria. E' necessario dunque trovare formule differenti, che non contemplino solo il contributo pubblico, ricordando comunque che al privato non spetterà in nessun caso la gestione della parte sanitaria".

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